Nei luoghi oscuri di Gillian Flynn ♥ Recensione

Il classico caso in cui arrivi ad essere drogata di un libro. Lo guardi e ripeti a te stessa che leggerai solo un'altra pagina, che vuoi solo un altro indizio per capire se la tua ipotesi può essere corretta. E no, non lo sarà.


L'autrice: Sceneggiatrice, produttrice a scrittrice americana. "nei luoghi oscuri" è il suo terzo romanzo, il secondo ad essere stato trasportato sul grande schermo.

Casa editrice: Piemme

Pagine: 440


Gillian Flynn è un'autrice con gli attributi, passatemi il termine. Lo avevo riscontrato con "L'amore bugiardo" e ne ho avuto conferma con questo romanzo.
Sa come attirare la tua attenzione fin dalle prime pagine e come tenerti in suo potere fino all'ultima riga. Ti porta a dubitare di qualsiasi personaggio, arriverai, pagina dopo pagina, ad aver puntato il dito contro chiunque senza però aver capito quale potrebbe essere la dinamica degli eventi.
Quindi no, non avrai mai chiaramente capito il quadro completo degli eventi finchè non sarà lei stessa a dipanare tutto davanti ai tuoi occhi.

Il libro è costruito attraverso continui salti temporali dal 1985 ai nostri giorni. Si alterna tra quando Libby aveva sette anni ad oggi che ne ha invece 32. Nel 1985 era la sorella più piccola di quattro fratelli. Vivevano in una fattoria in rovina al limite della povertà. Perchè proprio il 1985? Perchè in quell'anno tutta la sua famiglia è stata massacrata: sua madre e le sue sorelle sono state brutalmente assassinate in una notte d'inverno. Gli unici sopravissuti sono la stessa Libby, che si è salvata scappando nella foresta, e suo fratello all'epoca sedicenne, che è stato accusato di quell'omicidio e da allora vive rinchiuso in carcere.

Qualcosa però non quadra. Libby ha sempre preferito non pensarci, non pensare a quella notte e a quello che ha portato al resto della sua vita. Una vita che in fondo non ha mai vissuto. Serviva un colpevole e l'unica vittima, una bambina traumatizzata di sette anni ha detto ciò che gli psicologi volevano farle confessare: suo fratello aveva ucciso tutta la sua famiglia. Era un ragazzo strano, taciturno e aveva iniziato a frequentare cattive compagnie. Le prove a carico del fratello però erano poche e traballanti e arriva per tutti il momento di guardare in faccia la realtà, o ancora meglio la tua vita e il tuo passato.
Non puoi nasconderti per sempre e non puoi fuggire, perchè ovunque tu vada quegli spiriti e quelle paure ti seguiranno.

Con questo romanzo la Flynn torna ad indagare nel micromondo delle dinamiche familiari. Problemi, segreti e bugie nascoste sotto la superficie dell'apparenza.
Mi rendo conto che dalle mie parole può sembrare un giallo piuttosto banale ma vi assicuro che non è così. E' un buon thriller, ben articolato e per nulla scontato. Di quelli che vorresti leggere fino a capire se le tue ipotesi siano corrette o meno.
Non vi ho ancora convinto? Vi dico solo che una sera sono arrivata a pensare: "ma se resto alzata ancora un'oretta quante ore di sonno mi restano prima delle 6.00? E se dormissi solo un paio di ore riuscirei ad andare a lavoro?"
Sì, ero ridotta male. Lo so. 

C'è solo un neo a mio avviso. Quello che posso dire, senza fare eccessivi spoiler,  è che forse la dinamica degli eventi e il susseguirsi delle coincidenze che portano alla chiusura del romanzo possono apparire un po' tirate e inverosimili. Nonostante questo non mi ha portata comunque a perdere interesse verso il libro stesso o a considerarlo un romanzo meno valido.
Non ho ancora visto il film lo ammetto ma spero di recuperarlo a breve.
Se state cercando un buon thriller vi consiglio di provare tra qeuste pagine.

IL MIO GIUDIZIO: 


 IMPRONTE DAL LIBRO
"Non posso mai soffermarmi a lungo su quei ricordi. Li ho etichettati come luoghi ad alto rischio: i Luoghi oscuri."

“L’uomo premette il grilletto e Patty ebbe il tempo per formulare un ultimo pensiero: “Dio come vorrei poter tornare indietro”.

Da: "Nei luoghi oscuri"

Una spola di filo blu di Anne Tyler ♥ Recensione

E' difficile parlarvi di un libro che non ha una storia vera e propria, che non ha un vero principio e una fine reale... se vi chiedessi di parlarmi della vostra famiglia da dove iniziereste?
Non è così facile non è vero? La situazione in cui mi trovo io è più o meno quella di chi si trova davanti a questa domanda. Non so davvero da che parte iniziare.


L'autrice: Considerata da molti critici letterari come la Jane Austen contemporanea per il suo modo di caratterizzare i personaggi e per lo stile della sua narrazione. "Una spola di filo blu" è il ventesimo libro di questa autrice e probabilmente quello che maggiormente la rappresenta.

Riconoscimenti: finalista al Man Booker Prize 2015

Casa editrice: Guanda

Pagine: 391

Inizio quindi con il dirvi la cosa più ovvia. Quello che vi troverete davanti, se deciderete di leggere questo libro, è una saga familiare. Una saga che ripercorre attraverso diversi flashback, la storia di tre generazioni della famiglia Whitshank. Grazie ai richiami al cinema, alla musica, alla moda e ai modi di vivedere di ciascuna epoca avrete quasi la sensazione di aver davvero vissuto una vita lunga quasi un secolo.

A tal proposito ho fatto un esperimento nel corso della lettura, un esperimento che mi sento non solo di proporvi ma anche di consigliarvi. Ho scelto una delle numerose canzoni degli anni 20 che vengono citate nel romanzo, l'ho cercata su youtube e l'ho fatta partire tenendo il volumo piuttosto basso mentre continuavo la lettura del romanzo. Credetemi che avevo la sensazione di vedere ciascuno dei personaggi citati proprio davanti a me.
L'atmosfera che si era creata era qualcosa di indescrivibile.

Mi rendo conto però di non avervi ancora detto nulla di concreto. Perchè la colonna portante di questa storia sono i personaggi. Come potrei parlarvi di loro? Sono così tanti, forti, importanti e ciascuno con una sua storia determinante all'interno del romanzo.
Potrei parlarvi di Linnie Mae. Lei è uno dei personaggi che ho preferito all'interno della storia. Linnie Mae era una ragazza di 13 anni, un po' ingenua o forse lo era solo all'apparenza non saprei dirlo con certezza, una ragazza che negli anni 20 si innamora e seduce un ragazzo di 26 anni.
Sono loro i primi membri della famiglia della quale diventeremo parte integrante. Lei era un ragazza benestante, una ragazza che trascorre 5 anni all'interno di una famiglia che la vede come un disonore, 5 anni in cui non dimentica mai quel ragazzo che ha amato, 5 anni in cui mette da parte ogni centesimo per poter scappare da lui.
Linnie Mae rinuncerà ad ogni cosa, ad ogni privilegio, ad ogni comodità per poter vivere con quell'unico ragazzo che ha amato. La storia di Linnie Mae è tra le più toccanti e vive del romanzo a mio avviso.

Che dire invece di quel ragazzo? Junior era un uomo che ha cercato per tutta la vita di cambiare se stesso, perchè ciò che era non gli bastava. Voleva dimostrare al mondo di essere alla sua altezza. Ma la propria natura non si può cambiare. Non si può coprire con uno strato di vernice. (E chi ha letto il libro capirà il perchè di quest'ultimo commento.)
Linnie Mae e Junior ebbero due figli. Red, in particolare, sarà quello su cui si concentrerà la nostra attenzione e il nostro affetto.
Un uomo semplice ma di buon cuore. Un uomo che conduce una vita semplice ma della quale è fiero perchè quella vita semplice che al padre non bastava è tutto ciò di cui lui invece ha bisogno. 

E poi c'è Abby. Potrei dirvi così tante cose su questa donna. Sarà lei a farvi innamorare, a farvi vedere come un libro possa mostrarvi l'esatto momento in cui nasce l'amore. L'esatto momento in cui una persona si innamora di un'altra.
Nel gestire i sentimenti la Tyler è davvero bravissima. Anche quando si tratta di situazioni delicate come un lutto la sua delicatezza è qualcosa di disarmante. Non sarà mai stucchevole ,melensa o eccessiva. Vi farà provare ciò che si prova quando viene a mancare un pezzo della tua famiglia. Quella sensazione che il mondo si fermi per un istante e che qualsiasi azione, anche la più stupida non abbia più senso.

La storia si snoda poi tra i figli di Abby e Red . Una miriade di personaggi che non faticherete a riconoscere.
Avrete la sensazione di ritrovarvi in uno di quegli incontri di famiglia in cui si ripercorrono i tempi passati. Anzi, avrete la sesanzione di ascoltare una nonna raccontare la storia della sua vita mentre il suo sguardo si perde cullato dal cigolio della sedia a dondolo.
E la casa. La casa sarà lì per quasi un secolo. Nascerà, crescerà e invecchierà con quella famiglia, e sarà incredibile come alla fine della storia avrete la sensazione di chiudere per sempre la porta di casa vostra. Perchè in qualche modo avrete vissuto in quella casa.
Ho parlato un sacco senza dirvi molto me ne rendo conto.

Chiudere questo commento arrivando a dare un giudizio a questa storia non è semplice. Non è uno di quei libri che consiglierei senza remore perchè capisco che la mancanza di una trama incalzante e la presenza di punti, a mio avviso un po' lenti possa portare a non apprezzare completamente la storia. Personalmente trovo che lo stile della Tyler sia uno dei più delicati che abbia mai incontrato. Ho amato il suo modo di descrivere le varie epoche e di dare vita ai vari personaggi. D'altro canto non nascondo che non ho mai provato quella voglia e quella necessità di arrivare velocemente alla conclusione della storia.
In qualche modo non aveva quella marcia in più che porta un libro ad arrivare dove pochi arrivano. 
E' un po' come con la famiglia. Non senti il bisogno di viverla tutti i giorni, ma è bello sapere che se ne hai bisogno la puoi trovare oltre la porta di casa. In questo caso oltre la copertina del libro.

IL MIO GIUDIZIO: 


 IMPRONTE DAL LIBRO

"Aveva sempre dato per scontato che da anziana si sarebbe sentita del tutto sicura di sè, finalmente, e invece eccola lì, ancora piena di incertezze." 

"A volte guardi una donna e lei guarda te, e c'è come una specie di riconoscimento, un momento di complicità, dopo il quale potrebbe succedere qualsiasi cosa"

Da: "Una spola di filo blu"

Lucca Comics and Games 2015 ϟ Spargete qui le mie ceneri

Dopo otto lunghi anni sono finalmente tornata nella città di Lucca in occasione del Lucca Comics and Games. Una delle più importanti fiere italiane dedicate al mondo dei fumetti e dei videogiochi. Descrizione decisamente riduttiva per un evento in cui trovano spazio stand dedicati ai grandi film fantasy, all'artigiano kawaii piuttosto che gothic o creepy, ma anche tutto ciò che riguarda il mondo del giappone, dei costumi, dei gadget...insomma il paradiso per quelli come me.
Tornare a Lucca è stato davvero un po' come tornare a casa.
Arrivata in prossimità della cinta muraria inizio a vedere le prime persone che si incamminavano verso la fiera. Persone con zaini vuoti e una mappa in mano o ragazzi che indossavano costumi ispirati ai personaggi di anime, film o videogiochi.
Per quest'anno ho deciso di non vestirmi purtroppo. Con il costume di Elsa avrei decisamente patito il freddo e camminare per un'intera giornata sui tacchi mi avrebbe fatto odiare quella fiera. Ma il prossimo anno mi attrezzerò con un cosplay consono alle temperature di fine ottobre. Ho già qualche idea.
I primi due giorni a mio avviso la fiera era piuttosto vivibile, per questo ho deciso di non andare nel fine settimana. Pagare 20 euro a persona (uno sproposito a mio avviso) per entrare in una fiera stracolma di gente ...beh anche no.
Il padiglione dei games era quello più affollato il primo giorno. Rispetto a otto anni fa ho notato però un enorme cambiamento. All'epoca ricordo che l'attenzione era quasi completamente incentrata sui giochi da tavolo e sui giochi di ruolo, i  computer e le console si contavano sulle dita di una mano. Quest'anno invece la situazione era invertita. Lo spazio dedicato ai giochi da tavolo si limitava alla prima parte dello stand e solo nella zona centrale, il resto era diviso tra stand dedicati alle minitature (Wharammer in primis) ad uno spazio enorme in cui erano collocati decine di computer e console.


Oltre al padiglione dei games c'erano interi padiglioni incentrati su giochi di ruolo come League of Legend in cui, se non ho capito male, potevi iscriverti e partecipare a dei veri e propri tornei. Mi sono spostata poi sui padiglioni dedicati ai gadget e ... lì ragazzi miei ho lasciato pezzi di cuore.
Da peluche pucciosissimi come se piovesse, a pantofole ispirate al film di Totoro, piuttosto che gadget dei vecchi anime anni 90...voi non potete capire :(




C'era poi uno stand interamente dedicato ad Harry Potter e al signore degli anelli. I gadget ufficiali erano qualcosa di assurdo (sia per i prezzi che per la perfezione con cui erano realizzati).
Di Harry Potter c'era davvero di tutto: dalla classica giratempo, al medaglione di serpeverde, dalle classiche bacchette (prima o poi mi prenderò quella di Hermione) alla riproduzione in miniatura di Hogwarts. C'era anche una miniatura perfetta di Edvige e, alzando gli occhi verso l'alto, potevi vedere la nimbus2000.
Spargete pure qui le mie ceneri.


La parte dello stand dedicata al Signore degli anelli non era da meno. Ho visto in vendita il bastone di Gandalf il bianco realizzato in un modo straordinario,  per non parlare della miniatura alta 50 cm di Balrog ...era qualcosa di allucinante. E in due teche di vetro erano custodite la corona di Aragorn e l'elmo di Gimli. Potevo rimanere lì e girare in loop quello stand per l'eternità.


Per quanto riguarda la pausa pranzo ho avuto la brillante idea di andare allo stand "Mangiappone": un'ora di fila per del cibo costoso e, a mio avviso, disgustoso.  Alla sera invece, sperando di fare una scelta più intelligente, abbiamo mangiato in uno stand dedicato agli hot dog e al cibo messicano, ma anche lì il cibo ha lasciato decisamente a desiderare. Nota bene per il prossimo anno: mangiare in qualche bar al centro della città.

Abbiamo poi visitato tutta l'area giapponese in cui capeggiava lo stand della Bandai, meta che avevo atteso e sognato per mesi. Ero decisa a portarmi a casa qualcosa di sailor moon se non che...tutto costava uno sproposito!
Proplica del cristallo d'argento...60 euro!!!! Ok, è un pezzo da collezione però rimane un pezzo di plastica e 60 euro mi sembra davvero un furto. Non vi ho ancora detto il pezzo forte però: la corona di Sailor Moon costava la modica cifra di 4000 euro. No, non ho sbagliato a digitare la cifra! Una ragazza ha chiesto spiegazione e la ragazza dello stand ha giustificato l'importo affermando che erano swarovski veri. Ripeto: 4000 euro!

Lo stand della Bandai è quello che mi ha delusa di più se devo essere sincera, l'area dedicata al giappone invece era molto carina.
Tra le cose che ho apprezzato maggiormente, oltre ai gadget di importazione che comunque trovo anche on line, ci sono gli oggetti artigianali creati da moltissime ragazze. Bijou in fimo kawaii e adorabili, bijou e gadget dedicati a film, anime e serie, stand con cose creepy ma assolutamente fighissime sempre fatte a mano.
Insomma c'era da perdersi e da spendere svariati stipendi mensili se non ci si sapeva limitare...o bendare!
Riassumere la fiera di Lucca in poche righe è impossibile. Gli eventi sono tantissimi, gli incontri con fumettisti e disegnatori non mancano, e i cosplay che girano a Lucca sono tra i migliori che io abbia mai visto.

Per concludere questo articolo, altrimenti parlerei di ogni singola cosa che ho visto, posso dirvi che se siete come me, e amate questo mondo non fatevi spaventare dalla folla o dal prezzo del biglietto. Ne vale davvero la pena. Quello che posso consigliarvi è di andare nei primi due giorni di fiera. I biglietti costavano un po' meno e la fiera era davvero vivibile.
Quanti giorni mancano al prossimo Lucca Comics and Games?




Monopoly... tutte le versioni del gioco più conosciuto al mondo


Tutti ricorderete il gioco da tavolo più famoso al mondo. Chi non ha giocato a Monopoly fin da bambino? Il classico gioco in cui sai a che ora a inizi a giocare ma non hai idea se e quando porterai a termine la partita.
Forse però non tutti sapete che esistono delle edizioni decisamente "particolari" di questo gioco. Le sto tenendo d'occhio da diverso tempo e sì, lo ammetto, vorrei comprare più di qualcuna di queste edizioni.
Di cosa parlo? beh ...ne abbiamo per tutti i gusti, diciamo così.

La prima che vi mostro è l'edizione per gli amanti del gioco nella sua versione più classica. Si tratta del Monopoly Luxury Edition Board Game.
Si tratta di un'edizione per appassionati, completamente in legno di noce e ecopelle con due cassetti laterali, il primo per riporre le pedine, il secondo destinato a colui che dovrà giocare anche come banchiere. Ogni dettaglio è studiato nei minimi particolari.
Dove si trova? a 200 $ di distanza su amazon.com

Monopoly Luxury Edition


E ora preparatevi a vedere cose che voi umani non avete mai visto!

Amanti di Star Wars parto con voi. Non esiste semplicemente una versione di monopoly dedicata a Star Wars... ne esistono 7 !!!! Allora, premetto che non appartengo alla categoria di appassionati della saga ma...perchè 7 edizioni solo per Star Wars?
Comunque, dalla versione classica, alla saga edition passando per la trilogy edition piuttosto che dall'episode I credo davvero che gli amanti del genere possano ritenersi soddisfatti. O no?

Una delle versione di Star Wars



 Altra versione di Monopoly che fa sospirare le nostalgiche come me è quella dedicata ai personaggi della Nintendo. Le pedine del gioco richiamano ovviamente i personaggi più famosi: da Super Mario, a Zelda piuttosto che Donkey Kong.

Ma veniamo a noi signori. Una delle edizioni che sto tenendo d'occhio da più tempo è sicuramente quella di Nightmare Before Christmas (sì è qualcosa di meraviglioso lo so!!!!)
Anche in questo caso le pedine richiamano i vari personaggi del film di Tim Burton mentre nelle banconote è raffigurato il faccion di Jack.
Lo voglio!!!!
Nightmare before Christmas
Prima di lasciarvi con una carellata delle edizioni più conosciute, volevo mettere sotto la lente d'ingrandimento l'ultima chicca. Forse la più grande e l'ultima uscita in casa monopoly se non sbaglio.
Non posso che riferirmi alla versione dedicata a "Game Of Thrones".
Le pedine anche in questo caso sono ovviamente ispirate alla serie tv. Troverete quindi un estraneo, un uovo di drago,un lupo e ovviamente l'ambito trono di spade (chissà perchè ma immagino che tutti vorranno questa pedina...chiamatelo sesto senso.)
Nelle banconote sono invece raffigurati i simboli delle varie casate. Sì è fighissimo lo so...
Dove potete trovarlo? come tutte le altre edizioni su amazon.com

Game of Thrones
Lo so ragazzi che ci stiamo facendo del male con le nostre mani, ma sono masochista inside!
Vi lascio con una carellata di altre edizioni fighissime. E voi? quale scegliereste?

I cattivi del mondo Disneyano


Doctor WHO

The Walking Dead

Pokemon


World of Warcraft

E penste che quelle che vi ho mostrato sono solo una piccola parte delle versioni esistenti...non aggiungo altro.


Hugo e Rose di Bridget Foley ♥ Recensione

Quanto può essere pericolo sognare? Quanto sottile può essere il confine tra sogno e realtà?
Nel mondo dei sogni, nella nostra mente, in un mondo onirico tutto nostro, possiamo finalmente essere chi vogliamo, possiamo fare qualsiasi cosa e avere quella vita che abbiamo sempre desiderato. Ma... cosa accadrebbe se i sogni si scontrassero con il mondo reale? Riuscirebbero a sopravvivere alla realà o sarebbero inghiottiti da essa?
Queste sono un po' le domande e le riflessioni che stanno alla base di Hugo E Rose, il nuovo libro di Bridget Foley uscito il 13 Settembre per le edizioni E/O



L'autrice: Cresciuto nel Colorado, Bridget Foley si è dedicata alla scrittura dopo aver terminato gli studi di recitazione. Ora vive a Seattle con le sue due figlie dove è membro dei seattlewriters. Hugo E Rose è la sua prima opera.

Edito: Edizioni E/O

Pagine: 330


Ho scoperto l'esistenza di questo romanzo grazie alla casa editrice stessa che un paio di settimane prima della sua uscita in Italia mi ha gentilmente omaggiata con una copia dell'opera. Nel momento in cui mi è stato proposto di leggerla sono andata a documentarmi un po' in rete e, leggendo le opinioni di blogger americane, la storia non sembrava niente male. Ho accettato quindi la proposta della casa editrice e mi sono avvicinata a questa nuova autrice.
Che dire, la storia è decisamente particolare. All'inizio le sfumature e i richiami a Peter Pan sono evidenti e per nulla velati. Le citazioni all'opera di Barry sono palesi, il richiamo dell'isola è palpabile. Un mondo dove puoi essere chi vuoi, un mondo senza regole, un mondo dove tu sei l'eroe.
Continuando nella lettura però il romanzo si è spostato su un livello decisamente più metaforico e adulto.
Questa storia è infatti incentrata su Hugo e Rose due bambini che ogni notte dopo essersi addormentati si incontrano su un'isola. Rose è convinta che Hugo sia frutto della sua immaginazione, che non esista, così come non esista quel mondo e quella persona che lei diventa quando chiude gli occhi. Perchè la Rose che si risveglia ogni notte su quella spiaggia è diversa dalla Rose impegnata nella vita di casalinga tra un marito spesso lontano a causa del suo lavoro e dalla Rose madre impegnata dai suoi tre figli che richiedono costantemente le sue attenzioni. Su quell'isola lei non è la madre di Adam o di Penny, non è la moglie di Josh e nemmeno quella donna di trent'anni stanca e insoddisfatta. Sull'isola è una donna sicura, forte coraggiosa e padrona della propria vita. Una donna ancora giovane e bella. Sull'isola lei è semplicemente Rose. La Rose di Hugo.
E lei vive le sue giornate cullandosi nell'attesa di poter raggiungere quel luogo, quel luogo dove si sente più se stessa che in ogni altro. Quel luogo che sembra dare un senso ad ogni cosa.
Un giorno però le cose cambiano e in un fast food incontra Hugo. Sembra davvero lui, un po' diverso dall'uomo che è cresciuto con lei negli ultimi trent'anni nei suoi sogni. Più stanco, meno eroico e un po' in sovrappeso. Ma Rose non ha alcun dubbio. Quello è Hugo.
E da quel momento ogni cosa precipita. Perchè a volte i sogni dovrebbero rimanere tali, e dovremo conservare la consapevolezza che in fondo ciò che abbiamo, con le sue imperfezioni, i suoi problemi e le sue difficoltà è già di per sè un sogno.
E Rose arriverà a capirlo solo quando forse sarà troppo tardi, e solo allora arriverà a non sognare più l'Isola ma la sua famiglia. Quando capirà che ciò che possiede è già un sogno.
Ho letto in rete pareri discordanti sul finale. Io lo trovo davvero azzeccato invece. Il colpo di scena finale (molto bello a mio avviso) in cui l'isola acquisisce anche una spiegazione razionale e non solo metaforica lo trovo assolutamente coerente con la trama e giustificato.
Non è il classico libro al quale mi sarei avvicinata in una libreria, e la copertina italiana forse non aiuta (quella originale la trovo molto più accattivante) ma la storia è davvero carina, ben scritta e per nulla scontata.

IL MIO GIUDIZIO:



 IMPRONTE DAL LIBRO

"Due menti sognanti, smarrite nel terrore, naufragate sulle coste di una terra inventata. I sogni di bambini spaventati in cerca di un riparo."

Da: "Hugo e Rose"

La strada di Cormac McCarthy ♥ Recensione




L'autore: Cormac McCarthy - Scrittore drammaturgo e scenggiatore statunitense con questo romanzo vinse il premio Pulitzer e nel 2009 ne venne realizzata una trasposizione cinematografica

Edito: Einaudi

Pagine: 218


Quanto può essere difficile parlare di un libro quando sai che con le tue parole non riuscirai a rendere giustizia a quella stessa opera e non riuscirai a trasmettere ciò che hai provato?
Bene, sappiate che questo è il mio caso.
E' il primo romanzo che affronto di questo autore, ma mi sono resa conto fin dalle prime pagine di avere davanti un piccolo capolavoro.
La scrittura di McCarthy è diversa da qualsiasi stile abbia affrontato fino a questo momento. Essenziale, fredda ma magificamente evocativa.


"Il sole esiliato gira intorno alla terra come una madre in lutto con una lanterna in mano"

Non troverete tra le sue pagine lunghe descrizioni o situazioni raccontate nel dettaglio, ma con poche parole avvertirete la stessa paura dei protagonisti e sentirete nelle narici l'odore di cenere di un mondo bruciato.

Il romanzo è ambientato in una realtà post apocalittica, in un tempo e in un luogo indefiniti. Vi muoverete nello scheletro di un mondo spettrale senza sapere che cosa sia successo perchè McCarthy non vi racconterà la dinamica degli eventi passati. Solo qualche flashback che vi permetterà di avere una pallida idea di cosa ha portato il mondo alla distruzione.
Voi sarete semplicemente lì con loro. Con un padre e un figlio, un uomo e un bambino senza nome che viaggiano verso sud, verso il mare. Perchè non sopravviverebbero all'arrivo dell'inverno e andare verso sud rappresenta l'unica speranza di sopravvivere.

Non sanno cosa troveranno, non sanno se sopraviveranno. Sanno solo che quella è l'unica speranza, l'unica cosa che possono fare. E voi li seguirete, e spingerete con loro un carrello del supermercato dentro al quale hanno raccolto ciò che resta del loro passato, delle loro vite e delle persone che erano.
Gli esseri umani sono quasi completamente estinti. I pochi superstiti vivono in un mondo ormai privo di civiltà. Un mondo dove il cibo è quasi inesistente e dove non esistono più regole.

Non mi soffermerò a descrivervi certe immagini agghiaccianti perchè è giusto che le viviate tra quelle pagine e che le vediate con gli occhi dello scrittore.
Posso dirvi solo una cosa. Arriverete ad un momento in cui vorrete entrare nella storia, lo desidererete disperatamente. Per poterla cambiare, per poter salvare delle persone. Non riuscirete a capire che l'autore in qualche modo vuole dirvi che non tutti possono essere salvati. Ma come accade nella vita, anche in questo caso sarete così sconvolti e disperati da continuare a guardare dietro di voi con il desiderio di fare qualcosa. E l'unica cosa che ho fatto è stata chiudere il libro per riprendere contatto con la realtà. Per accertarmi che quel dolore non fosse reale. Ma in qualche modo lo era diventato.

E mentre seguivo questo padre e questo figlio si creava davanti ai miei occhi un meraviglioso parallelismo tra  l'nfanzia e l'età adulta. Un'età adulta che voleva in qualche modo perservare l'infanzia, guidarla, proteggerla dalla crudeltà del mondo, fino ad arrivare a doverla lasciar andare per la sua strada.
Questa diversità si concretizzava davanti a me in diverse circostanze, l'ho avvertita soprattutto nel rapporto verso gli altri. "Altri" temuti ed evitati dal padre che li guardava con sospetto a terrore e guardati invece con fiducia e speranza dal figlio. Due modi diversi di affrontare la vita e di affrontare le persone.

Il ruolo della donna è estremamente marginale in questa storia ma mi hanno detto essere una caratteristica delle opere di McCarthy così come la presenza di una componente religiosa che si avvertiva in modo molto forte in alcuni punti.
Punto riccorrente nel romanzo è stata la continua differenziazione tra buono e cattivo e la continua volontà di accertarsi di essere, nonostante tutto, dalla parte dei buoni.
Il rapporto Padre - Figlio è il legame più forte che avvertirete. Il legame di un padre che cerca in ogni modo di salvare un figlio che comunque non ha un futuro.


"Mai è l'assenza di qualsiasi tempo" 

"Ogni giornata è sufficiente a se stessa. Ogni ora. Non c'è un dopo. Il dopo è già qui."

Un legame che traspariva da ogni parola, da ogni respiro e da ogni azione dei personaggi. Quando sei essenziale per  la persona che ami non puoi sbagliare, non puoi arrenderti, non puoi fallire. Un libro meraviglioso dove ogni parola è misurata, pensata e densa di significato. Non posso non consigliarvi uno dei grandi libri della letteratura contemporanea. Uno di quei libri che ti cambiano per sempre.


"Quando ce ne saremo andati tutti resterà solo la morte, e allora anche lei avrà i giorni contati."



IL MIO VOTO:





 IMPRONTE DAL LIBRO

"Quando sognerai di un mondo che non è mai esistito o di uno che non esisterà mai e in cui sei di nuovo felice, vorrà dire che ti sei arreso." 

"Ci dimentichiamo le cose che vorremmo ricordare e ricordiamo quelle che vorremmo dimenticare"

"Per abitudine guardò il cielo, ma lassù non c'era niente da vedere"

Da: "La strada"

Care case editrici...



Invidio profondamente chi ha un'ottima conoscenza dell'inglese, chi riesce a leggere romanzi prima che arrivino nel nostro paese e soprattutto invidio chi può leggere libri che qui non arriveranno mai.
Vorrei poter suonare alle porte dei grandi editori e chiedere loro:
"Gentilmente, non è che per questo mese evitate di pubblicare l'ennesimo 50 sfumature e mi pubblicate questo libro? Prometto che lo compro. Croce sul cuore."
Probabilmente non mi ascolterebbero o meglio, non ho il loro indirizzo per poterli stalkerare. Diciamo così.
Approffitto comunque di questo spazio per condividere il mio dolore e mostrarvi un po' i libri che spero vengano pubblicati prima o poi anche da noi, così magari possiamo stalkerare gli editori insieme insieme se vi va.

DREAMS AND SHADOWS di Robert Cargill 



Questo libro mi attirava talmente tanto che ho iniziato settimana scorsa a leggerlo in inglese. Si ringrazia l'esistenza dell'applicazione "traduttore". Cerco di usarla solo lo stretto necessario per tentare di migliorarmi, ma non è facile e spesso mi rendo conto di non cogliere tutti gli aspetti della narrazione ovviamente. Però devo dire che la scrittura è molto semplice anche per chi, come me, non ha una conoscenza perfetta della lingua inglese.
Veniamo al romanzo. Ne sono venuta a conoscenza grazie a Federica Frezza del canale youtube "Prismatic 310" e dalle sue parole sono rimasta letteralmente stregata.
Descritto come una favola nera dove personaggi come gli gnomi non sono i protettori di magiche foreste ma creature malvagie con un grande cappello rosso appuntito...rosso perchè bagnato di sangue fresco, e loro per continuare a rimanere in vita devono fare in modo che il sangue non si secchi mai...
Come vi dicevo ho iniziato a leggerlo e ne sono rimasta già ammaliata. Ricorda un po' il vecchio film labyrinth, non so se lo ricordate o lo conoscete. Ma...decisamente più "nero" rispetto a quella vecchia pellicola.
I personaggi che ho già incontrato sono molteplici ed estremamente affascinanti e curiosi. Un romanzo davvero originale che però non credo arriverà mai in Italia.





H IS FOR HAWK di Helen Macdonald



Un'amica che stimo come persona e come lettrice ha letto poche settimane fa questo romanzo dichiarando di aver incontrato "alcune tra le più belle pagine di letteratura che avesse mai letto."
Le sue parole sono state più o meno queste e mi hanno spinta a cercare informazioni in merito a questa storia sperando di trovare qualche notizia circa una possibile pubblicazione italiana. Notizia che purtroppo non ho trovato. Diversamente dal libro precedente temo che questo abbia una "scrittura" decisamente più complessa e inacessibile per coloro che non masticano l'inglese, quindi preferisco non prenderlo in lingua per il momento.
Non posso parlarvi molto di questo romanzo, perchè non l'ho letto. Posso solo dirvi che ripenso spesso alle parole di questa amica e sospiro sperando un giorno di poterne parlare con lei.


 LIBRARY OF SOULS - The third Novel of Miss Peregrine's di Ransom Riggs 



Lessi il primo libro di questa trilogia ormai quasi tre anni fa senza sapere che non sarei giunta alla conclusione della storia una volta arrivata all'ultima pagina. Non sono molto brava ad aspettare. Se avessi saputo che avrei dovuto attendere più di tre anni per vedere conclusa la storia non mi sarei fiondata a leggere quel primo libro, che dovrò riprendere quando avrò messo le mani anche su questo terzo e ultimo volume. Il secondo l'ho comprato appena disponibile in libreria, ma natualmente non l'ho letto. Voglio riprendere questa trilogia dal principio quando sarà completa anche in Italiano. Non so quanto tempo impiegherà ad arrivare anche da noi, spero non molto. In questo caso almeno so quasi per certo che arriverà.



J di Howard Jacobson



Ne ho sentito parlare anche in questo caso da diverse persone, persone di cui mi fido ciecamente. Persone che incrementano la mia Wishlist di libri che non posso leggere.
J è ambientato in un futuro distopico. Un futuro legato al passato da una catastrofe. In quel passato, del quale nessuno parla, è successo qualcosa di terribile, qualcosa che ha trasformato il mondo rendendo la violenza qualcosa di normale e assodato.
E' un libro che nasconde ma nello stesso tempo non così bene, quello che è il tema centrale della storia. L'antisemitismo. Qualcosa che pensiamo appartenga al passato mentre invece è più conteporaneo di quanto pensiamo.


THE GLITTERING WORLD di Robert Levy



Un thriller paranormale che sembra davvero bellissimo!!! Il protagonista è Blue un uomo che è diventato une chef piuttosto affermato e che in seguito alla scomparsa della nonna si reca nella sua vecchia casa. Nello scantinato però trova qualcosa che cambierà per sempre la sua vita. Una vita che in realtà è tutta una bugia. Blue infatti non ricorda che lui e un'altra bambina, molti anni prima scomparvero per diverse settimane...
Quanto vorrei leggere questo romanzo!!! Chi viene con me a suonare i campanelli dei grandi editori?
Magari offriamo loro qualche dolcetto ... che dite?



Questi sono solo alcuni dei libri che vorrei leggere ma che forse in Italia non arriveranno mai. Non lo sanno che il mondo è un posto già abbastanza crudele senza queste privazioni?

♥ Piovono cuori in casa Too Faced ♥

ADORO!!! Ho visto la nuova collezione della too faced su youtube in un paio di video e il raptus "cerca-infomrazioni-on-line" è scattato facendomi diventare clic compulsiva ancora una volta.
Amo follemente le tinte sul rosa, cosa che mi hanno spinta lo scorso anno ad acquistare la naked 3 e la cat eyes e, davanti a questi colori e al packging irresistibile di questo brand, non ho proprio resistito.
No, ma guardate che meraviglia!
Love Palette - 45 Euro

So che le amanti delle tinte forti e dei packaging meno "cute" storceranno il naso, personalmente la trovo irresistibile. 15 colori in un mix che passa dalle tonalità neutre a quelle più calde, suddivisi in tre finisch diversi tra mat, perlati e shimmer  compongono la nuova palette che prende il nome di Love Palette. Vengono descritti come colori iper pigmentati, setosi e facilmente stendibili. Dovrò necessariamente provare per verificare se la descrizione corrisponde alla realtà. E' un duro lavoro ma qualcuno deve pur farlo. Non dimentichiamo poi che la confezione comprende anche la matita nera "perfect eyes liner".



Oltre alla love palette, too faced lancia sul mercato anche una serie di blush sempre a forma di cuore, san valentino è arrivato in anticipo a casa del brand, che prendono il nome di LOVE FLUSH BLUSH. Dovrò provare anche uno di questi. Per amore della scienza, ovvio.

Love Flush Blush - 29 Euro
Per la base non può mancare ovviamente un nuvo fondotinta "born this way", prodotto che viene descritto come un fondotinta dalla nuanche molto leggere che va ad unirsi perfettmanente alla pelle in modo invisibile garantendo un incarnato luminoso e uniforme.
Il flacone è di 30 ml e le nuance disponibili sul mercato saranno 6. Non sembra niente male nemmeno questo.

Born this way - 36 euro


Dopo la famosissima Choccolate Bar, diventata ormai un icona del brand too faced, arriva la "semi sweet choccolate bar". Palette dai toni decisamente caldi e dal caratteristico profumo di cioccolato, raccoglie 16 ombretti di tonalità mat e glitter.


                                                      Sweet Choccolate Bar - 45 euro

Tutti i prodotti elencati qui sopra dovrebbero essere disponibili a partire dal mese di Agosto. Che ci faccio ancora a casa???

E ora parliamo di Kevin - Lionel Shriver ♥ Recensione

E arrivi alla fine del libro con il respiro strozzato e un peso incredibile sullo stomaco. Cerchi conforto nella speranza che prima o poi, quell'immagine racchiusa nelle ultime pagine del libro diventerà più offuscata con il passare del tempo. Non hai altra scelta che aspettare che non faccia più così male. Sto cercando di convincere me stessa ad iniziare un nuovo libro, ma per il momento non ce la faccio.



L'AUTORE: Lionel Shriver è una giornalista, scrittrice statunitense e con questo romanzo ha vinto l'Orange prize. Oltre ad essere una scrittrice attualmente scrive per testate come "The guardian" e il "new York Times".



 Libro attualmente fuori catalogo.
Pagine: 476



All'inizio non c'è stato grande feeling lo ammetto. Mi aspettavo di trovare qualcosa di diverso, ero partita con la convinzione di trovare tra queste pagine solo la storia di Kevin, la lente puntata solo su quel giovedì in cui è andato a scuola e con il suo arco ha ucciso 7 compagni e un insegnante. Invece il libro ripercorre l'intera vita di quel ragazzo o meglio di sua madre, Eva, da quando conosce il marito a quando Kevin diventa maggiorenne. La storia è narrata attraverso decine e decine di lettere che Eva scrive al marito da quando Kevin si trova in prigione, e in queste lettere ripercorre la loro vita fino a quel giovedì, che ha distrutto quella stessa vita.

Come ho detto all'inizio, subito non c'è stato feeling. Credo infatti che spesso ciò che spinga ad avvicinarsi ad un libro come questo sia quel macabro fascino per il male. Lo stesso fascino che ci spinge a cercare i fatti di cronaca nera in televisione o in internet le storie di terribili assassini. Ma all'inizio questa curiosità non viene soddisfatta. La prima parte e poi comunque il resto della storia si sofferma a riflettere sulla maternità, sulla famiglia e sull'essere genitori, e la cosa più spiazzante è che non lo fa in modo perbenista o ipocrita ma in un modo talmente reale da far male. Non è facile leggere certe domande, certe paure per chi, come me, un giorno spera di diventare genitore. Sono domande che, credo, ognuno di noi si sia posto ma che in fondo altrettanto velocemente cerchiamo di allontanare. Sono delle domande decisamente scomode.

Da qui forse anche quel titolo "dobbiamo parlare di kevin" dove "dobbiamo" non è usato a caso. A volte si deve parlare di ciò che si preferirebbe evitare, di quello che non vorresti vedere. 
Nei film ti viene spesso mostrato il lato più bello della maternità, quello più confusionario magari, ma comunque sempre in qualche modo adorabile. In questo libro di adorabile non c'è nulla. Eva smette di essere Eva nel momento in cui resta incinta. Diventa l'involucro destinato a proteggere ciò che sta crescendo dentro di lei. Lei non è più il quadro, diventa la cornice. Lentamente anche il rapporto tra Eva e suo marito si incrina, perchè la nascita di un figlio rompe e cambia sempre e comunque gli equilibri di una coppia.
Eva e suo marito vivono in modo decisamente diverso il legame con il figlio. Ecco, il marito è in assoluto uno dei personaggi che ho odiato di più tra quelli incontrati negli ultimi tempi. Sarei voluta entrare nel libro per dargli uno scossone. Ottuso e ipocrita è la chiara rappresentazione del genitore che non vede mai e comunque le colpe del figlio ma le giustifica anche davanti al fatto compiuto, senza rendersi conto che il figlio è decisamente più intelligente di lui e lo usa come una pedina.
Ma a lui non interessa, perchè lui ama quell'idea di famiglia presentata dalla televisione. Vuole quella famiglia e si convince di esserne un chiaro esempio. 

Eva è una donna che è sopravissuta, una madre che si chiede se un buon genitore è colui che sta accanto al figlio nonostante questo abbia ucciso tutte quelle persone, o se essere un buon genitore signifca abbanonare il ragazzo al suo destino. Si trascina all'interno della sua vita cercando di addossarsi la colpa di quello che è successo, perchè è comunque e sempre colpa della madre. Qualsiasi azione negativa di un figlio è colpa dei genitori. Secondo la società almeno è così. Deve sempre esistere qualcuno contro cui puntare il dito ed Eva prova quasi un sollievo a diventare il bersaglio.

Queste domande non troveranno una risposta, perchè una risposta non esiste, e questa credo sia la cosa più bella del romanzo. Pone domande, mette in discussione ogni cosa, senza però arrivare ad una conclusione.
Provate a ricordare film come Omen o Rosemary's Baby. Film in cui una donna dà alla luce un demone. Bene. Da quei film riuscite a prendere le distanze, perchè si tratta palesemente solo di film. In questo caso no. Il male è reale, è umano e ha l'aspetto di un ragazzo di 16 anni. E non puoi non chiederti cosa faresti al posto di Eva. Come gestiresti da genitore una cosa del genere. Un figlio così. Ed ecco che diventare genitore non è più quel sogno rosa e azzurro che profuma di talco e sorrisi propinato dal piccolo schermo. Diventa qualcosa che fa paura. Perchè sei e sarai per sempre responsabile di un'altra persona. Una persona che cambierà per sempre quella vita e quell'equilibrio che avevi costruito con fatica e che amavi terribilmente.

Arriverete quindi in punta di piedi a quel giovedì, continuando ad odiare Kevin e suo padre ma arrivando anche a conoscerli  e in parte a capirli.
E vi chiederete "perchè," perchè Kevin abbia commesso quegli omicidi, vi chiederete chi fosse davvero Kevin, quel ragazzo crudele in modo insensato, costantemente arrabbiato con il mondo che però teneva nascosta in prigione una foto spiegazzata della madre. La donna contro la quale ha sempre riversato il suo odio, ma forse l'unica verso la quale ha nutrito un sentimento. Questa domanda resterà sotto la superficie dalla prima pagina all'ultima.

E alla fine di tutto il libro vi regala quello che volevate. E non parlo della scena del massacro scolastico, che è comunque assolutamente devastante, ma di un finale completamente inaspettato. Quasi che il romanzo sapesse che ti eri avvicinata a lui spinta da quel fascino per il macabro e alla fine ti dicesse "non era questo che volevi?"
Ma ormai è troppo tardi, perchè quei personaggi sono diventati reali e quella scena finale non sembra più quella di un film dalla quale riesci a prendere le distanze.
Sono sincera, non so se consigliarvi o meno questo romanzo. Il libro è davvero ben fatto, reale, pungente ma ha l'impatto di un pugno nello stomaco. Se siete delle persone emotivamente forti allora sì, ve lo consiglio perchè davvero merita. Se siete particolarmente emotivi...beh pensateci bene.
Vi lascio con un'immagine che chi non ha letto il libro non può capire, chi lo ha letto invece credo che non potrà restare indifferente.


P.s So che esiste anche un film tratto da questo romanzo (la scena qui sopra è un fotogramma della pellicola infatti) ma da quello che ho potuto vedere è piuttosto censurato rispetto a ciò che è descritto nel libro. Quindi se volete avvicinarvi a questa storia, fatelo con il libro, dove davvero niente viene lasciato all'immaginazione.

IL MIO VOTO:



 IMPRONTE DAL LIBRO

"Nell'istante preciso della sua nascita, associai Kevin ai miei limiti personali: non solo alla sofferenza, ma anche alla sconfitta"

"Quello che più mi manca è tornare a casa ed offrirti il racconto delle amenità della giornata, come un gatto che deposita un topo ai piedi del padrone: il piccolo ed umile dono che le coppie si riservano dopo aver pascolato in differenti giardini."

Da: "E ora parliamo di Kevin"

La mia vacanza in Puglia ♥ le spiagge più belle del Salento


Sono tornata solo da un paio di giorni nella torrida Pianura Padana, e non potevo non ritagliarmi qualche minuto per parlarvi di questa splendida vacanza e mostrarvi le spiagge più belle che abbiamo visto.
Faccio due premesse prima di iniziare:
1) le foto purtroppo non rendono perfettamente i colori meravilgiosi ma la batteria della reflex si è rotta proprio durante le vacanze quindi mi sono dovuta accontentare della macchina fotografica del cellulare.
2) Io ero partita senza grandi pretese verso queste  spiagge, sapevo che avrei trovato un bel mare, ma non ero pronta ad un mare tanto favoloso.

Ma...andiamo con ordine...

Siamo scesi in auto. 10 lunghe ore di macchina che però non rimpiango assolutamente. Siamo scesi lungo l'A14 che da Rimini, più o meno, costeggia la costa italiana fino a Bari. E' stato un viaggio spettacolare. Vedere come cambia la vegetazione e la penisola stessa di regione in regione e scorgere continuamente il mare accanto a te mentre scendi lungo l'Italia è qualcosa di indescrivibile. So che è un viaggio lungo e stancante ma almeno una volta nella vita io lo consiglierei.



Per risparmiare un pochino non abbiamo alloggiato in zona mare ma a Galatina, nell'entroterra. Avendo comunque l'intenzione di cambiare spiaggia ogni giorno la comodità di essere "fronte mare" non ci interessava molto.
Passo quindi a parlarvi e mostrarvi le spiagge che ho visto.

1) Punta Prosciutto: spiaggia davvero bellissima, mare limpido che durante il corso della giornata si è un po' "sporcato" con aghi di pino scuri trasportati dalla marea. Discretamente affollata rispetto ad altre spiagge ma comunque vivibile (tenete presento che io sono scesa la seconda settimana di luglio). Come ogni spiaggia anche questa ha una zona dedicata alla "spiaggia libera" per chi come noi, porta da casa sdraio e ombrelloni.

Punta Prosciutto



2) Pescoluse "le Maldive del Salento". Uno spettacolo ragazzi. Davvero uno spettacolo. Il mare e la spiaggia hanno un colore completamente diverso rispetto alle altre zone. Il mare non assume il classico color blu ma un color verde smeraldo molto particolare. Il mare è pulitissimo e rimane tale per tutta la giornata. Il consiglio che vi posso dare è di recarvi in questa spiaggia piuttosto presto al mattino. E' una delle più famose del Salento e quindi anche una delle più affollate.
Noi siamo arrivati in spiaggia alle 9.30 e c'era già un bel po' di gente

Pesculose


3) Baia Verde:  Altra spiaggia di una bellezza inaspettata. Arrivando dalla strada la spiaggia è a un livello leggermente inferiore rispetto a dove vi trovate ed è possibile ammirare tutta la baia con i suoi colori blu e smeraldo. E' una vista da mozzare il fiato. I colori di questo mare mi hanno ricordato moltissimo quelli della Sardegna. Un mare smeraldo che va via via tingendosi di un blu intenso meraviglioso.Unico neo: nel primo tratto di mare c'erano numerosi "scogli" che costringono a prestare un attimo di attenzione. Superati quelli il mare è di quelli paradisiaci.

Baia Verde



4) Torre dell'Orso (I caraibi del Salento) : Avendo deciso di alloggiare a Galatina abbiamo potuto provare anche spiagge della costa di Otranto e abbiamo optato per questa. Vi dico solo che è stata la mia preferita. Al primo posto tra tutte le bellezze che ho visto. Forse questo punto a favore va anche allo scenario così diverso e imponoente rispetto alle altre. Con la sua scogliera e le sue rocce offre davvero un contesto splendido. L'acqua è cristallina sempre di un turchese meraviglioso. Unico neo: la grande quantità di gente. La spiaggia più affollata in cui siamo stati (anche più delle Maldive del Salento). Può tranquillamente far concorrenza alle spiagge della riviera romagnola.

Torre dell'orso


5) Torre Pali: una piccola perla sconosiuta. L'ho scoperta per caso guardando una cartolina in un  negozio di Souvenir. Lo faccio sempre. Guardo le cartoline per scoprire spiagge che magari in internet non avevo trovato. Torre Pali è stata una di queste. La spiaggia in assoluto meno affollata. Eravamo in prima fila con il mare che arrivava vicino al nostro sdraio. Il fondale è leggermente ghiaioso ( molto in prossimità della torre)  e con qualche pietrone nel primo tratto ma facilmente gestibile. La poca affluenza permette di ammirare numerosi pesci e granchi aggirarsi lungo la riva. Davvero bellissima.

Torre Pali



6) Torre San Giovanni. Anche questa una spiaggia che mi è piaciuta moltissimo. Molto simile a Stintino con i suoi millemila metri di fondale bassissimo che ti permette di giocare a racchettoni in mare aperto. La spiaggia è di sabbia bianca e il mare è di un azzurro che tende al verde. Qualcosa di meraviglioso. Unico neo: la corrente trasporta molti aghi di pino che si posizionano nel bagnoasciuga. Niente di trascendentale ovviamente ma un po' fastidioso. Nonostante questo rimane una spiaggia spettacolare.

Torre San Giovanni

 Queste sono le spiagge che abbiamo visto. Non posso dire di essere rimasta delusa da una sola di queste. Sono tutte bellissime. Davvero. Se avete delle incertezze pensate che state leggendo le parole di una ragazza estremamente puntigliosa e difficile. Mi sono innamorata follemente del mare pugliese e anche del cibo :)

N.B Non posso non citare il cibo. Ho assaggiato il panzerotto fritto ragazzi. In quel preciso istante la mia vita ha avuto un senso. Ho capito di aver vissuto ogni cosa, ogni evento per arrivare a quel preciso momento. Qualcosa di indescrivibile.



Ho assaggiato altre cose davvero molto buone: le orecchiette, le pittule (buonissime) la puccia (OMMIODDDIOOOO) . Unica nota dolente per me (e so di essere una voce fuori dal coro) Il pasticciotto. Proprio non mi è piaciuto. Gustibus

Pasticciotto


N.N.B Abbiamo avuto l'occasione durante la sera di vistare molte località: S.M Leuca, Gallipoli, Lecce... ma devo dire che quella che più ci è rimasta nel cuore è sicuramente Otranto. Con le sue viuzze, i negozietti, i ristoranti illuminati lungo la baia è un piccolo incanto.
E adesso???
Ora sono tornata nella torrida Pianura Padana a sognare la mia prossima vacanza.
Buone vacanze a chi deve ancora partire :*