Non solo etsy...

Ragazzi, sappiate che ho comprato il cuscino della vita!!! 
Tutto è iniziato perchè stavo cercando delle stampe carine da appendere alla parete della sala. Mi era balenata per la mente  l'idea di poter trovare qualcosa inerente il mondo dei libri; qualche citazione, qualche stampa, qualche immagine...qualcosa insomma. Dopo aver salvato centinaia di articoli tra i preferiti su etsy, ho dato un'occhiata a "google immagini" per vedere se fossi riuscita a trovare qualche ulteriore idea. 
E l'ho visto.

Non ho nemmeno provato a trattenermi, ogni briciola di autocontrollo era tristemente perduta davanti a questa immagine!
Sono entrata su redbubble.com questo sito sconosciuto, come Jane che si avventura per la prima volta nella giungla, come Becky in un negozio di scarpe, come Holly da Tiffany...sì insomma sono entrata con gli occhi a cuoricino trattenendo il respiro.
Redbubble.com è un sito che funziona più o meno come etsy, una piattaforma dove diversi artisti possono mettere in vendita i loro prodotti.

Okay, forse come quantità di prodotti non siamo all'altezza di etsy e nemmeno come varietà. La scelta qui è sicuramente più limitata per quanto riguarda le categorie, ma potrete comunque trovare oggetti unici e molto particolari. 
Ho provato a digitare Sailor Moon ... non fatelo! Non fatelo se non avete a disposizione una Visa Gold illimitata!
Una volta che avrete scelto un prodotto, perchè sceglierete un prodotto amici miei, dovrete procedere con l'acquisto. La procedura è guidata e molto semplice e intuitiva. Al momento dell'acquisto inoltre vedrete il nome e la foto dell'artista che ha realizzato il prodotto che andrete a comprare.
Come metodi di pagamento accettano tutti quelli più comuni; da carte di credito a paypal. Ho letto che dovrebbe arrivare in circa 10-15 giorni, ma sulla consegna ancora non so dirvi molto. 
Ne parlerò sicuramente in un video dedicato ai prodotti del periodo!
Ragazzi ho il cuscino della vita!

Recensione: Rebecca la prima moglie di Daphne Du Maurier

Ancora una volta un romanzo in cui l'ambientazione diventa protagonista assoluta. Manderley, la grande dimora della famiglia De Winter con la sua vista sul mare, sul giardino delle rose, con le sue grandi stanze e lunghi corridoi. Sarà lei ad accogliere voi e la giovane seconda moglie del signor De Winter. Sarà questa villa il luogo in cui camminerete con diffidenza sentendovi quasi degli estranei, e sarà in questa villa che sentirete costantemente una presenza, quella di Rebecca; la prima moglie del signor De Winter morta alcuni mesi prima in un tragico incidente in mare ma ancora viva nel ricordo delle persone che abitano in quella casa e in qualche modo anche nella casa stessa.



TITOLO: Rebecca la prima moglie
AUTORE: Daphne Du Maurier
EDITORE: Mondadori
ANNO: 1938



Il signor de Winter incontra una giovane ragazza a Monte Carlo. Una ragazza timida, impaurita dalla vita che per mantenersi lavora come dama di compagnia per la pettegola signora Van Hooper. In pochi giorni riescono in qualche modo a legare e quando lei improvvisamente deve ripartire per seguire la sua datrice di lavoro, lui le chiede di seguirlo, di sposarlo.
Mentre nella mente della giovane ragazza si disegnano meravigliose e idilliache immagini romantiche, nella realtà nulla va come aveva immaginato.
Niente abito bianco, niente damigelle, niente romanticisimo. Lui appare sempre lontano, come se la sua mente e il suo cuore si trovassero altrove.
La giovane sposa sa che egli ha perduto la moglie da poco, immagina quanto possa essere ancora ferito e turbato dall'accaduto ma non osa mai chiedergli nulla. Rebecca inizia così a entrare nella sua mente e nella sua immaginazione come un tarlo pericoloso. E la gelosia tesse la sua tela molto lentamente, con piccoli dettagli che ricama giorno dopo giorno.
Dalle persone che incontra che la descrivono "così diversa da Rebecca", dalla servitù, ancora così legata a quella padrona di casa bellissima, carismatica e affascinante, dalla casa stessa, ancora piena di oggetti che portano le sue iniziali e la sua presenza.

"Io avrei potuto lottar contro una viva, ma non pottevo lottar contro una morta." 


 


E' come se Rebecca in fondo non se ne fosse mai andata, e vincere in una lotta contro un fantasma è praticamente impossibile.
La sua inferiorià rispetto a Rebecca è percepibile fin dalla prosa, non abbiamo infatti un nome per la seconda moglie del Signor De Winter. L'unico nome femminile che troneggia nel romanzo è quello di Rebecca. Ne percepirete l'importanza, l'imponenza, l'irragiungibilità. E non potrete fare a meno di pronunciarlo in un sussurro.

"Ma Rebecca non sarebbe invecchiata mai. Rebecca non sarebbe mai mutata. E io non potevo lottare con lei. Era troppo forte per me."

Nel momento in cui arrivano a Manderley la giovane sposa incontrerà però un altro grande personaggio di questa storia. La signora Danvers, governante di Manderley. Donna terribilmente austera e rigida che guarda costantemete con odio e ripugnanza alla giovane donna che ha osato prendere il posto della sua amata padrona. Sarà uno dei personaggi più agghiaccianti e terribili di tutta questa tragica storia.
Una storia che continua in questo tormento vissuto dalla giovane sposa che si sente costantemente inadeguata a questa nuova vita, a questo nuovo mondo e a quel paragone che tutti sembrano fare.
C'è qualcosa però che dovrete scoprire, un terribile epilogo al quale non eravate preparati, e se anche arriverete a capire una parte del mistero vi assicurò che non avrete mai tutti i tasselli finche non sarà la stessa autrice a darveli.

Un dramma psicologico meraviglioso, con una prosa elegante e magnifica in grado di farvi percepire costantemente la presenza tetra e cupa di una persona che non c'è più.

IL MIO GIUDIZIO:

L'autunno si tinge di...sieri Booster

Sembra proprio che sarà questa la nuova tendenza beauty per il prossimo autunno: I sieri booster. Che cosa sono? Si tratta di veri e proprio concentrati vitaminici per la pelle.
Non devono essere utilizzati da soli ma andranno ad integrare la nostra skincare quotidiana intervenendo direttamente sulla pelle del viso. Sarà sufficiente mescolare 3/5 gocce di prodotto alla crema che utilizziamo quotidianemente per il viso e distribuire il prodotto ottenuto direttamente sulla pelle fino al suo completo assorbimento.
I booster sono dotati di un pratico dosatore che permette di utilizzarlo facilmente e dosare correttamente il prodotto evitando inutili sprechi.

In italia sono già presenti sul mercato alcuni brand che hanno inserito i booster tra la gamma dei loro prodotti. Tra questi uno di quelli più conosciuti è il siero alla vitamina C di Diego Dalla Palma. Ne ho sentito parlare veramente tantissimo, e tutte le opinioni che ho potuto sentire in merito sono più che positive. Sarà sicuramente uno dei prossimi acquisti che farò.


Altro brand che ha introdotto nella sua linea i booster è Clarins che propone tre prodotti diversi in base all'effetto che si vuole ottenere:

Detox - a base di caffè offre un effetto detossinante, adatto alla pelle colpita da un forte inquinamento o daneggiata da sbagliate abitudini alimentari.
Repair - con estratti di mimosa offre invece un effetto riparatore diretto ad attennuare i rossori della pelle. Ideale per la pelle stressata da una vacanza al mare o in montagna; dona una sensazione di confort andando a lavorare direttamente sulle cellule della pelle.
Energy - con estratti di gingseng aiuta la pelle a ritrovare freschezza e un aspetto rinnovato. La pelle appare più tonica e vitale.

Il prezzo per i bootex di Clarins è di 39 Euro per15 ml di prodotto.



Altro brand che ha lanciato questi prodotti sul mercato è invece Sephora, variante decisamente più economica della precedente dato che una confezione costa 12.90 per 20 ml di prodotto.
Come Clarins anche Sephora offre tre tipologie diverse di prodotto in base al contenuto e ai risultati che vuole offrire:

Verde - Siero purificanti per pori dilatati
Arancione - Siero illuminante per combattere il colorito spento
Viola - Siero defaticante per le pelli visibilmente stanche e stressate


Sono prodotti che proverò sicuramente, come vi dicevo all'inizio ho sentito parlare veramente benissimo del booster di Diego Dalla Palma quindi credo che per cominciare potrei provare con quello.


Eccomi di Jonathan Safran Foer - Cover Battle

Dopo dieci anni di attesa finalmente sta per uscire anche in Italia la nuova, chiacchieratissima opera di Jonathan Safran Foer: "Eccomi". Romanzo che sembra toccare i temi cari allo scrittore quali la famiglia, i drammi storici e l'identità ebraica.
Personalmente ho conosciuto Foer qualche anno fa attraverso la lettura di "Molto forte, incrdibilmente vicino" libro che considero un piccolo grande capolavoro. Non solo per la trama trattata magistralmente, ma anche e soprattutto, per la prosa così particolare e unica. Quel romanzo infatti si dimostrò una vera esperienza con le sue pagine bianche, le sue foto e i disegni inseriti tra le righe. 

Mi sono sempre ripromessa che avrei letto altri scritti di questo autore ma ad oggi purtroppo non sono ancora riuscita a farlo.
Nell'attesa quindi che esca il suo nuovo romanzo in Italia vi chiedo: quale copertina preferite? Quella originale oppure la versione proposta da Guanda?
So che la copertina è un "dettaglio" che non dovrebbe avere alcuna importanza e sicuramente una volta inoltrati nella storia non ne ha, eppure spesso mi rammarico nel vedere una storia meravigliosa rappresentata e presentata da una copertina che non mi convince. In fondo la copertina è la prima cosa e l'ultima che vediamo di un libro e quando la mia mano passa su di essa è come se accarezzasse la storia stessa. 

 Per quanto mi riguarda nessuna delle due mi fa impazzire, non so bene cosa mi attiri di una copertina ma so che se non conoscessi Foer come scrittore e vedessi una di queste copertine in una libreria nessuna delle due attirerebbe la mia attenzione. Se proprio dovessi scegliere credo che forse opeterei per quella originale.
E voi? Quale preferite?

Stranger Things ...su Instangram

Non ho scritto un articolo su questa serie tv, lo so. E' stata in assoluto una delle mie serie preferite degli ultimi anni e ci sarebbero talmente tante cose da dire che alla fine ho deciso di non dire proprio nulla. Temevo che non sarei mai riuscita a darle giustizia come avrei voluto, nè a dire in modo esaustivo tutto quello che c'era da dire.
Chi mi segue anche sulla mia pagina facebook però saprà bene quanto io sia entrata in fissa con questa serie. 



Arrivata alla fine dell'ultimo episodio sono entrata in crisi di astinenza e ho iniziato a cercare informazioni praticamente su ogni cosa, cast compreso naturalmente. E non parlo di Winona Ryder ma dei giovani attori fino a questo momento praticamente sconosciuti che secondo me, hanno fatto davvero un ottimo lavoro sul set.
Così ho scoperto che alcuni di loro avevano un profilo pubblico su instagram e ho iniziato ovviamente a seguirli.
Scoprirete che Millie  Bobby Brown per esempio, la giovane eleven nella serie tv, è una ragazza dal temperamento esuberante e socievole. Pubblica costantemente foto e video sia del set della prima stagione che della sua vita privata. E' veramente una ventata di allegria e simpatia. Non potrete non innamorarvi di lei! Se volete seguirla la trovate su instagram con il nick milliebobby_brown

C'è un altro giovane attore che ha un profilo pubblico su questo social: Finn Wolfhard, che abbiamo conosciuto per il ruolo del giovane Mike in Stranger Things. Di lui scoprirete invece un carattere forse più riservato rispetto a Millie e meno euberante, ama pubblicare foto con gli amici e scoprirete che suona la chitarra. Grazie però al profilo di instagram ho scoperto che sarà nel cast del remake di IT che stanno girando in questo periodo. Ha già pubblicato alcune foto con il resto del cast e sul set delle riprese. Motivo in più per seguirlo secondo me. Lo potete trovare con il nick finnwolfhardofficial


Questi sono in assoluto i due attori che ho amato di più in Stranger Things e che vorrei continuare a seguire nei loro futuri lavori. Ora quindi non mi resta che attendere l'uscita del remake di IT e naturalmente della seconda stagione di Stranger Things.


Pennelli Ovali - Che stregoneria è mai questa?

Ne ho sentito parlare su youtube la prima volta qualche mese fa e, visto l'entusiasmo dimostrato da questa ragazza, di cui mi fido molto tra l'altro, ho iniziato a girare un po' per i vari beauty blog on line per leggere un po' le varie opinioni e le varie recensioni.
Avendo già diversi pennelli mi sono limitata ad osservarli tristemente su amazon e ad aggiungerli al mio carrello. A volte solo aggiungere qualcosa al carrello ci fa stare un pochino meglio. Non capita anche a voi?
Magicamente, qualche mese dopo, erano nelle mie mani! (Evviva l'anniversario e pollice in su per Davide che sbircia il mio carrello di amazon per prendere spunto).





Ormai sto provando i famosi pennelli ovali da un paio di mesi e posso dirvi tranquillamente che condivido le parole spese dalla maggioranza delle ragazze sulla rete. Questi pennelli sono davvero, davvero, davvero fantastici.
Quello che salta subito all'occhio è sicuramente la forma alquanto singolare e diversa da quella dei classici pennelli viso.
Assomigliano quasi a quelle spazzole vintage che si possono vedere nelle vecchie pellicole in bianco e nero, con la loro forma ovale, le setole fittissime e i lunghi manici.
Le setole, almeno del set che ho acquistato io, sono morbidissime. Stenodono in modo uniforme il prodotto senza lasciare quei fastidiosi segni sul viso che i pennelli tradizionali spesso lasciano applicando il fondotinta liquido.
Sono molto amati proprio per l'effetto flawless che riescono a regalare e con la loro forma riescono comunque a raggiungere anche i punti più difficile del viso.
L'unico neo a mio avviso è che si "mangiano" più prodotto rispetto ai classici pennelli.



Nel set che ho acquistato su amazon erano presenti 5 pennelli; 2 per il viso e 3 per il make up occhi. Personalmente riesco a sfruttare solo i primi due perchè per l'ombretto li trovo davvero poco funzionali, sia per quanto riguarda la sfumatura, sia per la semplice applicazione sulla palpebra mobile.


Il costo su amazon non è elevato (26 euro) se volete togliervi lo sfizio di provare. Personalmente li utilizzo sempre quando applico il fondotinta liquido (e li ho provati sia con "studio fix fluid" di Mac, sia con il fondotinta uniformante di collistar e con entrambi i prodotti ho ottenuto un ottimo risultato).


PENNELLI OVALI 

Vi lascio come sempre qui a fianco il link diretto ad amazon al prodotto specifico che io ho acquistato e provato in questi mesi.
Il rapporto qualità prezzo in questo caso credo sia davvero ottimo.
Un bacio ragazze :*

Les Revenants: più di una semplice serie tv

Una serie tv dove per la prima volta i morti che tornano in vita non lo fanno sotto forma di zombie assetati di carne umana, una serie che si sviluppa su più livelli e che offre allo spettatore molteplici chiavi di lettura, se solo avrà la pazienza di proseguire e non fermarsi all'apparenza.



Les Revenants è una serie francese che in pochi minuti ti trascina in una realtà fredda e misteriosa prendendoti dolcemente per mano con la musica dei Mogwai. Un ritmo lento e cupo che sembra scandire il tempo di una vita.

Vi ritroverete in questo piccolo paese di montagna chiuso tra i monti e una diga, un paese dove lentamente i morti iniziano a tornare in vita.
Ma per la prima volta non si tratta di zombie assetati di sangue o di creature demoniache. Tutta la serie si sviluppa su un piano quasi metafisico dove i richiami e i simbolismi religiosi sono molteplici, così come le metafore e le chiavi di lettura celate all'interno della trama.

La prima a tornare in vita è Camille, ragazzina di 14 anni morta in un incidente in cui rimase coinvolto lo scuolabus sul quale stava viaggiando. Camille torna a casa come se nulla fosse successo, senza sapere che in realtà che erano trascorsi 4 anni dalla sua morte, e senza sapere che lei, quel giorno su quell'autobus era morta.
Come Camille altre persone iniziano a tornare in vita e ogni episodio, oltre alla storia principale, segue e racconta il passato e il presente di uno dei personaggi tanto che il titolo porterà il suo stesso nome. La serie è infatti composta da due stagioni ciascuna delle quali si compone di 8 episodi, e ogni episodio si intitola come il personaggio di cui andrà a raccontare il passato.

Vi chiederete come mai i morti tornino in vita, chi sia quel bambino misterioso con strani poteri di preveggenza presente nel passato di ogni singola persona, e chi sia quella strana ragazza che 35 anni prima sapeva già che quel bambino sarebbe arrivato in quella città.
Non aspettatevi di trovare tutte le risposte alle vostre domande perchè resterete insoddisfatti.
Al termine della prima stagione ero alquanto turbata. Non riuscivo a capire se la serie mi stesse piacendo o meno. C'erano troppe cose incongruneti, troppe domande senza risposta, troppi buchi.
Non era la serie però ad essere "sbagliata", questo l'ho capito solo in un secondo momento. Ero io che la stavo guardando nel modo sbagliato. Questa serie è un po' come leggere una poesia. Non vi soffermate solo sulla "trama" quando leggete una poesia ma cercate di leggere oltre alle righe, giusto? Bene, così dovete fare anche con questa serie tv.

Scoprirete infatti che i ritornati iniziano a decomporsi se non sono insieme ai loro simili, se stanno con i loro familiari. Così come i loro familiari non riescono a tornare alla loro vita, alla loro routine e alla loro normalità. L'unico modo per andare avanti è lasciarli andare. La seconda stagione si focalizza proprio su questo. Su come gli esseri umani non riescano spesso a superare il dolore di una perdita e non riescano a lasciar andare coloro che amano. Così i genitori di Camille non riescono a lasciarla partire con gli altri finchè lei stessa non muore nuovamente tra le loro braccia. Solo allora capiscono che l'unico modo perchè lei possa andare avanti è lasciarla andare.

Più volte i ritornati affermano "noi malgrado uccidiamo chi amiamo", ma anche qui è necessario andare oltre il primo significato della frase, perchè i personaggi si vogliono riferire al fatto che morendo in qualche modo si uccide involotariamente chi si ama.





Cosa che invece si nota all'inzio della seconda stagione è che ci sono delle diversità tra i ritornati. Alcuni interagiscono, parlano e hanno la stessa vitalità che avevano al momento della scomparsa, altri invece sono muti, non parlano e si muovono come ombre nel paese in cui si nascondono. Vi sarà spiegato che questa diversità è data dal contatto tra vivi e morti; coloro che avevano sulla terra qualcuno che li aspettava, qualcuno che li ricordava e pregava per rivederli, presenta lo stesso aspetto che aveva quando era in vita. Ma anche qui bisogna andare oltre a questa piccola spiegazione per capire come si voglia rappresentare il fatto che le persone morte continuino in qualche modo a vivere nel ricordo di chi rimane.
E questi sono solo due piccoli esempi delle metafore che troverete all'interno della serie.

Anche i simbolismi religiosi come dicevo all'inizio sono molteplici. Dalla risurrezione, come viene più volte definita, a quel bambino che nascerà nella seconda stagione e che sembra essere la chiave di ogni cosa, il salvatore. Un neonato che salverà i morti. 
Ho apprezzato come per la prima volta non siano i morti privi di umanità, ma come questa manchi soprattutto nei vivi. Specie in coloro che si dimostravano dalla parte del giusto, disponibili ad aiutare gli altri. I veri mostri non sono i morti, ma i vivi.
Come vi dicevo inizalmente non troverete tutte le risposte che vi aspettate. Ad alcune conclusioni potete giungere da soli, ad altre io non sono arrivata. Ma forse è proprio quello che si voleva. 
Non abbiamo tutte le risposte. Non sapremo mai dove sono andati i ritornati, perchè non ci è dato sapere dove vadano. 

Quello che sono riuscita a capire, e qui farò spoiler se non avete visto la seria, è che i morti sono tornati in vita grazie a Victor, che quel giorno cercando di far tornare in vita suo padre ha in qualche modo richiamato anche altre persone. Ma, anche in questo caso una domanda rimane. Chi è victor?  Forse un entità eterna che come Lucy ha il compito di accompagnare i morti a casa. Un'entità che però alla fine non decide di non andare per la sua strada ma di restare con Julie.
Un'altra domanda che non trova risposta è se Adele sia morta quel giorno in cui si tagliò i polsi. Secondo me sì, e quella scena finale nella grotta rappresenta quel matrimonio mai avvenuto.
Queste sono solo mie supposizioni naturalmente. Quello che è evidente è che Les Revenants è una serie del tutto nuova nel panorama delle serie tv. Una serie che vuole dimostrare come la morte sconvolga la vita delle persone e come alcuni riescano ad andare avanti e altri invece no. Una serie estremamente metaforica e non scontata.
E' difficile dire se consiglierei o meno questa serie. E' spesso lenta, e diversa da qualsiasi cosa ci si possa aspettare da un prodotto di questo tipo. Secondo me però è un'esperienza che vale la pena affrontare.

Recensione: Nel Bosco di Tana French

Un'amica di cui ti fidi ciecamente ti parla positivamente di un libro. Lo prendi in mano incuriosita e basta quella frase sulla copertina a conquistarti: "Nel bosco qualcosa sta aspettando..."
Come potrete immaginare dal fatto che state leggendo una recensione di quello stesso romanzo, non ho proprio saputo resistere e alla fine l'ho acquistato.


   TITOLO: Nel Bosco
 AUTORE: Tana French
 EDITORE: Mondadori
 PAGINE: 514




Un libro che si apre con una tragedia avvenuta diversi anni prima quando a Knocknaree, un piccolo paesino irlandese, tre bambini entrarono nel bosco adiacente la città. Nessuno di loro fece ritorno per diverse ore. Al tramonto i genitori iniziarono a preoccuparsi e, insieme a loro, altre persone del paese andarono a cercarli ma solo uno dei tre bambini venne ritrovato: Adam.

Lo trovarono in stato di scock con le unghie conficcate dalla paura nel tronco di un albero e tracce di sangue sui suoi vestiti, sangue che si scoprirà con gli esami successivi, apparteneva a qualcun altro.
Adam non ricorda nulla di quello che accade quel giorno, e anche adesso, quando la storia inizia a tessere la sua trama non ricorda nulla, e non gli interessa ricordare quei momenti. La sua vita è iniziata dopo il 1984, in un collegio inglese dove i genitori lo mandarono per permettergli di ricominciare una nuova vita.

Ora Adam è un uomo di 35 anni, un detective della omicidi che è costretto a tornare in quel paesino dell'Irlanda per indagare sulla morte strana e inquietante di una bambina di 12 anni. Era stata rirovata una mattina da un archeologo all'ingresso di quello stesso bosco, posta su una pietra di uno scavo archeologico al quale stava lavorando.
Vi troverete quindi a seguire due casi paralleli, uno vecchio più di vent'anni, del quale coglierete solo qualche piccolissima informazione nel corso della lettura, e questo omicidio, che sarà la storia principale che andrete a seguire.

La cosa più bella di questa storia è l'incredibile caratterizzazione dei personaggi che ha saputo fare la French. Erano tridimensionali, palpabili e vivi. Raramente ho trovato un thriller così ben caraterizzato da questo punto di vista.
Ma...c'è un "ma" enorme come una casa. Alla fine del libro vorrete sì, sapere cosa sia successo a quella ragazzina di 12 anni, ma ancora di più capire che diavolo era successo vent'anni prima in quel bosco e che fine abbiano fatto i due bambini spariti nel nulla.
Purtroppo arriverete a scoprire la verità circa solo di uno dei due misteri. Per l'altro non c'è soluzione, non in questo libro almeno.

Mi hanno detto che la storia prosegue in altri libri ma non ho trovato riscontro in rete quindi non so darvi purtroppo informazioni precise, ma spero vivamente che ci sia una fine a questo mistero, vsito che a distanza di settimane mi capita ancora di pensarci chiedendomi che cavolo sia effettivamente successo.
Questo indubbiamente dimostra quanto sia stata brava l'autrice a descriverlo.

Se non vi importa che uno dei misteri che vorreste dissipare non trovi soluzione e se saprete tenere a bada la vostra curiosità vi assicuro che questo libro vi regalerà davvero una buona storia con dei personaggi fantastici.
Da curiosa cronica quale sono, ci sono rimasta troppo, troppo male nel vedere che il mistero non trovava una soluzione.

IL MIO GIUDIZIO



 IMPRONTE DAL LIBRO
"La regina di una favola lasciata sola nella torre a piangere la sua principessa perduta."

"La vittima è la persona che non conoscerai mai. Una somma di immagini riflesse attraverso le parole di altre persone."

"A Little Life" di Hanya Yanagihara arriva in Italia con il titolo "Una vita come tante"

L'ho scoperto questa mattina grazie ad un follower, al quale farò presto un monumento, e non vedevo l'ora di condividere la notizia con voi! Il 27 ottobre uscirà finalmente anche in Italia "A Little Life" di Hanya Yanagihara.
Voi non potete immaginare da quanti mesi io stia aspettando l'uscita di questo libro!



 Titolo: Una vita come tante
 Editore: Sellerio
 Pagine: 980




Finalista al Man Booker Prize 2015, acclamato dalla critica e
ancora di più dai lettori, "A Little Life" tradotto orribilmente in Italiano "una vita come tante", è stato definito un libro straziante, crudele ma pieno di amore per la vita e per l'uomo.
Mi fido molto di questo premio letterario e ancora di più del giudizio di alcune mie persone di fiducia che, masticando bene l'inglese, hanno avuto la fortuna di leggerlo in lingua originale.
Lo hanno amato e hanno condiviso con me tutto il trasporto che hanno provato leggendo questo romanzo, mentre io le guardavo con invidia e curiosità.

Non avendolo letto non so dirvi ancora molto in merito alla trama se non che segue la vita di 4 ragazzi che si conoscono al college e che instaurano una solida amicizia.
Detta così sembra un libro banalissimo lo so, ma credetemi che l'entusiasmo e il pathos con cui me ne hanno parlato mi hanno lasciato una grande aspettativa!
Devo essere sincera, mi sono stupita quando ho saputo che in Italia era stata la Sellerio ad acquistarne i diritti. Non so perchè ma non riuscivo ad immaginarlo edito da quella casa editrice, non lo vedevo adatto al loro catalogo forse, non lo so.
Pregiudizi, semplicemente questo.

Come potete vedere dall'immagine che ho postato in alto hanno deciso di mantenere in copertina l'immagine presente anche in quella orginale, scelta che personalmente apprezzo sempre molto, anche in casi come questi in cui l'immagine non mi fa impazzire.
Al contrario invece mi dispiace enormemente che abbiano deciso di cambiare il titolo. Non vedo la necessità di tradurre sempre il titolo in Italiano. E' una cazzata lo so, però mi ero abituata a sentirlo come "A Little Life".
Sì, io "sento" i libri.
E' già prenotabile su Amazon ma giuro che mi darò un minimo di contegno e dimostrerò di essere una persona forte che non cade in tentazione!
Faccio un saltino giusto a vedere quanto costa :P

Tony Moly: Sephora si tinge d'oriente

Dopo aver sentito parlare per diverso tempo sia su Youtube che in vari Blog di questo nuovo brand di prodotti coreani rivenduto in Italia da Sephora, non ho resistito, sono andata sul sito per farmi un po' un'idea della gamma di prodotti della Tony Moly e ho constatato che purtroppo molti erano già sold out; così alla fine ho optato per questi tre:



Quella che vede sullo sfondo è una maschera in tessuto della linea "I'm Real" di Tony Moly. Tra quelle disponibili ho optato per quella al pomodoro che dovrebbe offrire un effetto illuminante al viso.
L'ho provata un paio di giorni fa e devo dire che non è niente male. E' abbondantemente imbevuta di prodotto e posso dire di aver percepito la pelle molto morbida e idratata dopo la sua applicazione.
Come tutte le maschere in tessuto della linea ha un tempo di posa abbastanza lungo: circa 30 minuti.
Il prezzo della singola maschera sul sito di sephora è di euro 5.50

Gli altri prodotti che catturano subito l'attenzione nella foto, per la forma pucciosissima, sono rispettivamente una maschera notte e uno stick occhi.
Li sto usando entrambi da un mese ormai e ne sono davvero innamorata.
La maschera notte,  Panda's Dream White Sleeping Pack, è leggerissima, si assorbe molto velocemente e offre un effetto idratante e rifrescante percepibile al mattino grazie all'azione delle erbe e bacche selvatiche.
Consigliano di applicarla picchiettando il prodotto sul viso fino al suo completo assorbimento.
Il prezzo sul sito di sephora è di euro 14.90

Il prodotto più piccino invece è uno stick occhi, Panda's Dream Stick contorno occhi. Un siero contorno occhi che offre protezione e idratazione. Ha un effetto anche in questo caso davvero rinfrescante diretto a riattivare la microcircolazione.
Gli ingredienti principali sono Niacinamide e Adenosina per combattere i primi segni dell’invecchiamento, estratti nutrienti di bambù e acqua marina per un’idratazione profonda e un piacevole effetto rinfrescante.
Il costo sul sito di sephora è di euro 10.90

Che dire? So che ci sono sempre molti pregiudizi quando si parla di prodotti cosmetici orientali, ma spesso senza motivo. Anzi, molte delle marche più famose per quanto riguarda creme e make up, sono proprio orientali e costano pure un occhio della testa. 
E' ormai risaputo che le donne asiatiche abbiano una cura maniacale per la skin care e siano continuamente alla ricerca dell'incarnato perfetto.
Ovviamente non bisogna comprare a caso, ma lasciarsi guidare dal buon senso e dall'aiuto di persone che se ne intendono.
Tony Moly, in questo caso, è un brand coreano che è stato fondato nel  2006 ed è ad oggi una delle case cosmetiche più conosciute e apprezzate. In italia è rivenduto solo da Sephora. Provate a dare un'occhiata nel sito...ve ne innamorete.

Recensione: La ragazza del treno di Paula Hawkins

Sono una ragazza che trascorre due ore al giorno su un treno per andare al lavoro. So cosa significa perdersi guardando fuori un finestrino le forme indistinte che corrono davanti ai tuoi occhi, e so cosa significa quando un posto che non conosci diventa comunque in qualche modo familiare.
Questa volta vi chiedo, siete pronti a salire su un treno con questa ragazza? A vedere ciò che vedrà lei e a condividere il peso che lei sta portando?



Titolo:  La ragazza del Treno
Autore:  Paula Hawkins
Editore:  Piemme
Pagine:  306


 Rachel è la donna che ogni mattina sale sul treno diretto a Londra, diretto verso quella città dove lavorava e dove continua comunque a recarsi per dare anche solo un minimo scopo alle sue giornate, nonostante lei quel lavoro lo abbia perso da mesi. Da quando si era recata ad un incontro completamente ubriaca.
Rachel è una donna distrutta, una donna che non riesce ad andare avanti senza guardarsi continuamente indietro, senza cercare attorno a lei ciò che lei ha perso. Un marito, una casa...una famiglia. La speranza di una vita perfetta.
Tom, marito fedifrago, l'ha lasciata da diverso tempo e ora divide quella stessa casa costruita e scelta da loro, con Anna. Una donna più giovane, più bella e più interessante di Rachel. Una donna che ha saputo fare quello che Rachel non è mai riuscita a fare: renderlo padre.

"Non sarò mai invidiosa della sua felicità, però vorrei che fosse felice con me."

Il tema della maternità è un tema che corre in modo prepotente in tutto il libro,  riemergendo continuamente come un desiderio soffocato.
Su quel treno Rachel passa ogni mattina davanti a quella che era la loro casa, e ogni mattina non riesce a non guardare quello che ha perduto.
C'è un'altra casa però che attrae la sua attenzione e in qualche modo lenisce il suo dolore. Una casa che ha imparato a idealizzare, una coppia alla quale ha dato due nomi e due identità fittizie ma che secondo lei rappresentano la coppia ideale. Quella coppia che rappresenta la possibilità della felicità. Una possibilità alla quale Rachel ha un bisogno disperato di credere.

Un giorno però, Rachel torna a casa piena di ferite. Non ricorda nulla, solo di essere andata nel sottopassaggio. Di aver incontrato qualcuno. Nient'altro. Le amnesie di cui soffre e l'acool di cui si nutre abitualmente hanno offuscato ogni cosa.
Ma qualcosa è successo in quel sottopassaggio e una donna è scomparsa. Quella stessa donna che Rachel guardava ogni giorno da quel finestrino, quella donna che aveva idealizzato come la moglie felice e perfetta.

Saranno tre le voci femminili che seguirete e che vi aiuteranno a ricostruire le dinamiche delle vicende. Tre voci femminili all'apparenza diverse ma che offrono uno stesso triste quadro della donna al lettore. La donna come incompleta senza un uomo e un marito. Una donna completamente succube, sottomessa e dipendente dall'uomo.
E allo stesso modo offre un'immagine altrettanto estremista degli uomini. Creature infedeli, fredde e possessive, prive di qualsiasi affetto o legame.

Devo dire che sotto molti aspetti è riuscito a ricordarmi i romanzi della Flynn, forse per la sua volontà di indagare all'interno del micromondo coniugale, purtroppo però le voci e la caratterizzazioni dei personaggi erano meno intense, meno dettagliate e meno acute di quelle della Flynn.

Un romanzo che ho letto in pochissimi giorni sotto l'ombrellone durante la mia vacanza al mare. Una storia a mio avviso molto godibile anche se un pizzico prevedibile.
Nonostante avessi intuito circa a metà della storia chi fosse l'assassino sentivo che mancavano sempre dei tasselli al mio quadro, cosa che mi spingeva comqunque a procedere nella storia.
Non posso nascondere che mi aspettassi qualcosa di più, una trama più pungente, uno spannung maggiore, dei personaggi più dinamici e tridimensionali, nonostante tutto l'ho trovata comunque una storia abbastanza godibile.

IL MIO GIUDIZIO



IMPRONTE DAL LIBRO

"Non sarò mai invidiosa della sua felicità, però vorrei che fosse felice con me."

"Le finestre sembrano occhi spenti che riflettono la luce del mattino"