Il battello del delirio di George R. R. Martin ♥ Recensione

Prima delle cronache del ghiaccio e del fuoco,prima del trono di spade, prima che fosse conosciuto come colui che ha cambiato la visione della letteratura fantasy, ha scritto questo libro:



Un romanzo scritto nel 1982 da quello che oggi è considerato il maestro del fantasy. Una storia che riprende in maniera evidente e curata l'atmosfera creata dal romanzo di Bram Stoker.
La figura dei vampiri tanto commercializzata negli ultimi anni torna tra queste pagine nella sua concezione più classica.I richiami non sono velati ma evidenti, voluti, e riecheggiano per tutta la prima parte dell'opera. Dalle nebbie che avvolgono l'arrivo dei vampiri, ai paesaggi plumbei, tetri, grigi e costantemente nebbiosi. La storia stessa dei vampiri, delle loro origini, del loro passato, raccontata dai protagonisti fa l'occhiolino ad alcuni elementi del "Dracula" di Stocker. Vi faccio solo l'esempio del momento in cui Damon Julian (uno dei vampiri più antichi e crudeli che siano mai esistiti) non uccide la sua vittima ma, notte dopo notte, entra nella sua stanza e beve lentamente il suo sangue senza che nessuno sospetti nulla. Credono sia malata, credono che la responsabile dell'indebolimento e del pallore sia una malattia. Non vi ricorda il personaggio di Lucy in Dracula? Oh, se leggeste questo romanzo... Il modo in cui è descritto non potrà non ricordarvelo. Sembra quasi un omaggio, un inchino al libro di Stoker.

Fino a metà della storia la figura dei vampiri e la narrazione della loro storia è il tema predominante. Si intuisce quasi subito quale sia la natura dei personaggi principali, quasi che Martin non avesse interesse a tenerla nascosta, quasi a dirvi di non focalizzarvi su quello, perchè non è il mistero la chiave della storia, ma è la storia stessa.
La parte centrale in cui lentamente da lettori apprendete ciò che è realtà e ciò che è mito nella storia di queste creature è davvero narrata benissimo. Riuscirà ad incantarvi, quasi avesse fatto anche a voi una sorta di incantesimo.
Martin riesce a rendere credibile la figura leggendaria del vampiro grazie ai numerosi richiami storici di cui è disseminata la storia. E la cosa più bella è che non vi coglierà impreparati, o meglio, non vi permetterà di esserlo. Non darà per scontato che voi sappiate la storia Americana dell'800 ma arrichirà questo romanzo di note, che troverete alla fine di ogni capitolo. Note che faranno luce su citazioni e richiami storici. Vi prego, non pensate a questo come qualcosa di noioso, perchè vi garantisco che non lo è. Una delle note, giusto per portarvi un esempio concreto riassume in poche righe la storia di una figura terribile come Marie Delphine Lalaurie. E chi segue American Horror Story qualcosa già conosce di questo personaggio.

I personaggi sono quindi storicamente contestualizzati benissimo. Dalla metà in poi il romanzo diventa più ambizioso e con la sua narrazione crea un parallelismo meraviglioso tra la natura dei vampiri e la schiavitù, che ancora vigeva in certi stati americani nell'800.
Damon Julian, vampiro che Martin vi porta ad odiare e disprezzare per la sua natura nella prima parte della storia, sottolinea il fatto che non agisce diversamente da come fanno gli esseri umani in molti stati schiavisti. I vampiri trattano gli esseri umani come "bestie" delle quali nutrirsi, li usano, così come gli esseri umani stessi usano gli schiavi. Anzi, i vampiri proteggono, amano e difendono i propri simili. Gli esseri umani sono inferiori anche in questo. Giudicano e uccidono sulla base del colore della pelle di un persona. E questa riflessione che vi ho spiegato malissimo ma che troverete espressa in modo cento volte migliore nel libro di Martin, vi stupirà. Così come il tema della libertà di scelta. I vampiri non possono scegliere se nutrirsi o meno di sangue umano. Non hanno alternativa. Non solo perchè morirebbero ma perchè la sete è implacabile e incontrollabile. Li spinge a compiere azioni contro la loro volontà. Ma noi invece possiamo scegliere come trattare gli altri esseri umani. E scegliamo sempre il modo sbagliato di farlo.

So bene che non vi ho raccontato molto della trama ma a mio avviso non era fondamentale. La storia è narrata davvero molto bene, saprà intrattenervi, incuriosirvi e coinvolgervi. Ma quello che troverete oltre la narrazione è ciò che fa di questo libro un romanzo che merita di essere letto.

          IL MIO VOTO:


 IMPRONTE DAL LIBRO

"Good and evil are silly lies, nonsense put forth to plague honest sensible men." 

"My whims are life and death to these cattle, Billy. If you are ever to be one of us, you must understand that. I am pleasure, Billy. I am power. And the essence of what I am, of pleasure and power, lies in possibility. My own possibilities are vast, and have no limit, as our years have no limit. But I am the limit to these cattle, I am the end of all their hopes, of all their possibilities."

2 commenti:

  1. Bellissima recensione, mi è venuta una voglia matta di leggerlo!!
    Baci
    Luisa

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  2. Grazie carissima :) io una possibilità gliela darei :3

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