Un buon presagio di Gillian Flynn - Recensione



Nessuno è infallibile, devo ricordarmelo. Sono quasi sempre portata a dare piena fiducia ad un autore che in passato ha saputo colpirmi con una o più delle sue opere. Arrivo stupidamente a convincermi che tutti i suoi libri possano rivelarsi una piacevole sorpresa. Ahimè non è così, e questo romanzo (o racconto lungo) ne è la palese dimostrazione.

Ho amato la Flynn in passato con "L'amore bugiardo" e "Nei luoghi oscuri", ho trovato le sue opere pungenti, acute, intelligenti e con una straordinaria caratterizzazione dei personaggi.
Nonostante si possa riconoscere qualche sfumatura di questa autrice anche all'interno di "Un buon presagio", questo libro si è rilevato una grande delusione, almeno per me.
E' un romanzo che si discosta dall'ambientazione e dalle tematiche tipiche della Flynn, ma nello stesso tempo nella caratterizzazioni di personaggi forti e ambigui ritroviamo quella scrittrice che ha saputo sorprenderci con altre opere.
Anche in questo caso infatti ci ritroviamo in balia della sua penna senza riuscire a capire se un personaggio sia positivo o meno. Vi renderete conte di essere in suo potere poichè continuerete a cambiare idea sul carattere di molti personaggi. Inizialmente li giudicherete dalla parte dei buoni per poi cambiare idea diverse volte nel corso della lettura.
La verità? Non saprei dirvelo perchè il romanzo ha un finale completamente aperto. Tanto che mi sono chiesta se effettivamente terminasse in quel modo o se mancassero delle pagine alla mia copia del testo.


TITOLO: UN BUON PRESAGIO
AUTORE: GILLIAN FLYNN
EDITORE: RIZZOLI
PAGINE: 85





Una storia che si muove sul confine tra reale e paranormale, senza mai farti capire dove stia la verità. La protagonista non ha un nome. E' una ragazza abituata a vivere per espedienti che dopo aver fatto la prostituta per diverso tempo inizia a fingersi una medium, fingendo di poter vedere il futuro delle persone e di avere poteri paranormali.
Un giorno però entra in negozio una donna alquanto strana che le confessa di percepire qualcosa di strano all'interno della sua casa. 
La medium già pianifica una serie di sedute da proporre a questa donna per liberarla da questo presunto spirito, sedute inutili ma che le avrebbero permesso di ottenere un consistente guadagno.
Nel momento stesso in cui mette piede in quella grande villa vittoriana però anche la medium percepisce qualcosa di anomalo.
Chi c'è in quella casa? Cosa sta succedendo a Miles, il figliastro della donna che sembra comportarsi in modo ambiguo? 
Ancora una volta, come ci ha abituati la Flynn, nessuno è ciò che sembra.

Un'opera a mio avviso rinunciabile che consiglio solo a chi ha un vero interesse nel collezionare l'intera produzione letteraria di questa autrice.

IL MIO GIUDIZIO



 QUARTA DI COPERTINA
La incontriamo in un piovoso mattino d'aprile, nel bugigattolo dove legge l'aura a signore fragili di nervi, dispensando loro consigli e previsioni. Di lei non conosciamo il nome, sappiamo solo che è una giovane donna intraprendente, scaltra, cresciuta da una madre bizzarra e spesso assente, e che fin da bambina è stata abituata a vivere di espedienti, a escogitare ogni giorno un modo per tirare avanti. Quando nel piccolo locale entra Susan Burke, bionda, bella, occhi azzurri e ben vestita, da una analisi veloce la nostra «sensitiva» si convince che si tratta dell'ennesima signora benestante e infelice, in cerca di emozioni forti. In realtà Susan è lì per chiedere aiuto: nella vecchia casa dove vive con la famiglia si verificano fatti inquietanti. Fiutato l'affare, la truffatrice si propone per una «purificazione» dell'ambiente domestico a base di spargimenti di sale, erbe da bruciare e formule pseudomagiche. Nel varcare la soglia della sinistra casa vittoriana, però, si rende conto che qualcosa davvero non va, e l'incontro con il figliastro di Susan non fa che confermare le sue impressioni. Miles è un quindicenne indecifrabile, dal comportamento disturbato e violento, capace con le sue storie di creare nuove realtà. Ma sono davvero soltanto storie, le sue? In presenza di Miles nulla è come sembra, verità e invenzione si sovrappongono e si mescolano fino a confondersi.

1 commento:

  1. Questo libro (?) non l'ho capito xD Non è un romanzo, ma non è nemmeno un racconto. Sembra l'inizio di una storia che non va a parare da nessuna parte. Peccato, perché la Flynn scrive davvero bene. Forse non dovevano scorporarlo dal contesto originale, se non sbaglio fa parte di un'antologia. Marketing...

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