Recensione: Girls di Jessica Schiefauer

Quando la casa editrice Feltrinelli mi ha proposto di leggere due delle nuove uscite della sua collana, questa è quella che ha subito attirato la mia attenzione. Non per la copertina o per la trama nello specifico, quanto piuttosto per un dettaglio. Un particolare che ha evocato un ricordo sopito della mia infanzia, una trama che richiamava un vecchio cartone animato che guardavo quando ero bambina, e che trovo godibilissimo anche adesso. 
Un cartone in cui un ragazzo poteva trasformarsi in una ragazza. Lo ricordate?
Bene. Questa storia però ha in comune solo questo dettaglio perchè le sfumature da cui è attraversata sono molto diverse.


TITOLO:  Girls
AUTORE:  Jessica Schiefauer
EDITORE: Feltrinelli
COLLANA: UP
PAGINE:  173





Girls, romanzo di Jessica Schiefauer, fa parte della collana UP di Feltrinelli. Una collana dedicata ad un pubblico giovane ma nonostante questo contiene storie spesso capaci di affrontare anche temi piuttosto delicati, come in questo caso.

Dietro una storia apparentemente semplice e affrontata con una prosa anche piuttosto leggera, si possono trovare significati più importanti, se scalfiamo la superficie.
Le protagoniste sono tre ragazze di 14 anni: Kim, Momo e Bella. Tre ragazze timide, insicure e impacciate, sia nei rapporti con l'altro sesso che con il loro corpo che sta cambiando rapidamente assumendo forme nuove che le fanno sentire a disagio e diverse.
Sono felici solo quando possono stare l'una con l'altra, quando possono chiudere il resto del mondo fuori da quella serra, che per Bella è come una seconda casa. Quella serra che è l'ultimo ricordo lasciato da sua nonna, un luogo che contiene decine di piante di cui la ragazzina si prende cura in modo maniacale.
Un giorno però Bella riceve una pianta strana. Non l'ha mai vista e nonostante le sue ricerche tra vari manuali, non riesce a scoprire di cosa si tratta. 
Ancora non sa però che quella pianta è speciale, e che il suo nettare può trasformarle per qualche ora, mutando quel corpo nel quale vengono costantemente schernite dai ragazzi, nel corpo di un ragazzo. E' in quel nuovo involucro che si sentiranno per qualche ora indipendenti e invicibili. Nessuno si prende più gioco delle loro forme, nessuno le giudica o le schernisce. Ora sono dall'altra parte.
Sera dopo sera si nutrono di quel nettare che provoca il lento ma costante deterioramento della pianta, finchè Momo e Bella decidono di smettere. Kim no. Non ci riesce. E' diventata dipendente da quella nuova identità e dalla persona che ha conosciuto grazie a questa.
Non si riconosce più nel riflesso che vede quando è una ragazza, quel corpo è solo un involucro, la sua vera natura è un'altra.

Un romanzo che attraverso questa storia semplice affronta diverse tematiche delicate: l'accettazione del proprio corpo che cambia, la scoperta della sessualità (e il fiore ne è una palese metafora. Il modo in cui lo scoprono, lo accarezzano e se ne nutrono), nonchè la difficoltà di riconoscersi in un'identità che non si sente propria.

L'appartenenza ad una collana dedicata ad un pubblico giovane la trovo corretta data la semplicità della storia e della prosa.
Le ingenuità che ho riscontrato sono molteplici così come la velocità eccessiva con cui si sviluppano molti passaggi e la forzatura di altri.
Come sostengo sempre in questi casi, i libri possono trasmettere cose diverse in base all'età in cui si leggono, e in questo caso ne consiglierei la lettura tra i 13 e i 16 anni.

L'autrice:
Con questo romanzo, Jessica Schiefauer, si è aggiudicata l'Augusr Priza e si è confermata come una delle voci più interessanti della letteratura giovanile svedese.

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