Sleeping Beauty: quando la bella addormentata non è quella delle fiabe

Un titolo evocativo quello attribuito a questo film. "Sleeping Beauty", un palese rimando alla "Bella Addormentata" fiaba che evoca immagini di purezza e ingenuità. In questa pellicola il significato però è completamente rovesciato. La bella addormentata diventa una ragazza, che volontariamente presta i suoi servizi all'interno di una grande villa dove viene narcotizzata, per permettere a ricchi e facoltosi uomini di usufruire del suo corpo per appagare i loro bisogni.






Film Australiano del 2011 diretto da Julia Leigh che ha fatto scalpore al festival del cinema di Cannes in cui venne presentato. Nella pellicola troviamo una bravissima Emily Browning nella parte della protagonista Lucy, che non vedrete mai sorridere per l'intera durata del film.
Lucy ha un passato particolarmente difficile animato da una madre alcolizzata e dagli istinti suicidi del suo unico amico.
Per poter ottenere qualche soldo si rivolge ad un'agenzia che offre servizi particolari a uomini piuttosto benestanti. Viente introdotta da una donna austera e molto elegante che unisce Lucy alla schiera di ragazze che servono da bere in lingerie durante le serate.
Le viene poi proposto un lavoro diverso. Quello di offrire un servizio completo agli uomini che si recano in quella magione.
Lucy sarà una bella addormentata. Verrà narcotizzata cadendo per diverse ore in un sonno profondo. Durante quelle ore i clienti potranno fare con lei qualsiasi cosa tranne avere con lei un rapporto sessuale completo o farle del male.
Emily Browning  è una perfetta bella addormentata sia nell'aspetto, candido e puro, sia nella fragilità che emana e che sottolinea maggiormente la tematica della donna oggetto.

Il film è decisamente disturbante, una critica alla pornografia silenziosa della società che si mostra in questa pellicola in tutta la sua fragilità mostrando come la donna oggetto sia diventata sempre più un'ossessione. Lo spettatore diventa suo malgrado un voyerista, come lo stesso uomo che vive la pornografia nel silenzio delle mura domestiche e alla fine di questo film percepirà una sensazione di fastidio e disturbo.

La narrazione è piuttosto lenta e i dialoghi presenti sono davvero pochissimi. Diretto in modo freddo, quasi chirurgico non lascia  mai spazio all'oscenità e questa freddezza si rispecchia anche negli ambienti e nei personaggi. Sono poche le scene che ricorderete davvero ma credo siano sufficienti a permettervi di non dimenticare Sleeping Beauty.

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