Il petalo cremisi e il bianco di Michel Faber



Tre mesi ho impiegato a leggere questo romanzo e vent’anni ha impiegato l’autore per portarlo a termine. Fino a poche pagine dalla conclusione ero convinta che difficilmente avrei acquistato un altro libro di questo autore. 
Arrivata all’ultima pagina ho chiuso il romanzo, ho aperto il sito di "libraccio" dove ho acquistato “Natale in silver street”, sempre di Michel Faber


E’ la prima volta che mi capita di bloccarmi per tanti mesi su un libro, arrivare alla fine e non averne comunque un giudizio negativo.  E’ stato un viaggio, un viaggio lungo tre mesi, un viaggio faticoso durante il quale ho avuto spesso la sensazione di annegare, nuotavo inutilmente cercando la superficie. Però ho sentito questo viaggio, mi ha lasciato qualcosa sebbene lo stile narrativo dell’autore non si avvicini ai miei gusti.
La prosa è curata, anzi curatissima, i personaggi sono vivi, li puoi sentire, percepire. Quello che non ho amato in questo libro però è la lentezza della narrazione. Per me è stata veramente lentissima.
Le descrizioni duravano pagine e pagine. Dalle canzoni al vasellame. Tutto era descritto, tutto viene raccontato. Se un personaggio insegue per dieci giorni un altro personaggio ti viene descritto ogni movimento compiuto durante quei dieci giorni.


Con i libri è un po' come con le persone. Deve scattare una sorta di ... alchimia. E purtroppo con questo libro non è completamente scattata. Non per me. Questo non toglie valore o bellezza al libro. E' uno di quei casi in cui vi invito cmq a provare a dargli una possibilità perchè non è un libro che boccio o nel quale non abbia trovato nulla di meritevole anzi tutt'altro, ne riconosco il valore e ammiro l'opera e la sua stesura, semplicemente non è adatto a me. 
Questo romanzone di mille pagine si apre con un espediente narrativo che ho apprezzato molto. Una voce fuori campo si rivolge direttamente a te lettore, invitandoti a seguirlo per le vie di Londra. Ti introduce nella storia, quasi prendendoti per mano, quasi a ricordarti che la lettura è un viaggio da fare insieme.

Ti porta nella parte più povera di Londra. Oh povera è un pallido eufenismo. Dimenticate i romanzi di Jane Austen o la povertà descritta elegantemente in molti romanzi della Londra vittoriana, perchè Faber non usa appellativi, non usa descrizioni aggraziate ma usa i termini più reali, più duri per descrivere la povertà, una povertà che di elegante non ha nulla. Forse proprio per la realtà descritta in maniera tanto veritiera e non velata non è un libro che mi sentirei di consigliare ad un pubblico troppo giovane.
Faber non lascia nulla all'immaginazione, nè per quanto riguarda le immagini nè per quanto riguarda il linguaggio e la terminologia.

Protagonista di questa storia è Sugar. Una giovane prostituta di 19 anni. E nn entra in scena immediatamente. La voce fuori campo ti accompagna da lei molto lentamente. Ti fa conoscere prima la sua fama, perchè Sugar è una delle più note prostitute della Londra di fine 800; e quando entra in scena nel romanzo lo fa da grande protagonista. La vedi entrare nella locanda e il turbinio di voci, di canzoni... tutto sembra fermarsi per lasciar spazio a lei, tu stesso lettore rimani incantato, sebbene l'autore abbia sottolineato che non ha nulla di trascendentale nella sua bellezza esteriore. Ma ne rimani cmq incantanto.


Sugar è una donna indipendente, una donna sicura di sè ma non è appunto per la sua bellezza che ammalia i suoi amanti quanto piuttosto per la sua intelligenza, la sua sensibilità nel capire chi ha di fronte e assecondare i suoi desideri fisici o intelletuali ancora prima che li esprima. Una donna che offre pareri, incoraggiamento e che sa affrontare discorsi importanti nelle più svariate matetrie. Una donna bel lontana dalle mogli civettuole e superficiali della maggior parte degli uomini che si sono rivolti a lei, ma anche ben lontana dallo squallore che caratterizza la maggior parte delle prostitute senza un'istruzione.
Questo riesce ad affascinare i suoi amanti e questo ha fatto di lei la prostituta più nota e
richiesta di Londra.

Dietro la sua facciata accondiscendente si cela però un carattere forte e arrabbiato contro quel mondo che l'ha costretta in quella vita. Una vita che lei conduce da quando ha 13 anni. Non voglio svelarvi come e soprattutto da chi viene spinta in quel baratro. Preferisco che lo scopriate e che rimaniate allibiti come sono rimasta io stessa.

A voler cambiare il suo destino è William. Il rampollo della famiglia Rackman, famiglia che detiene le redini di una delle più grandi profumerie di Londra. William è frustrato dalla mediocrità della vita che non gli sta dando ciò che vorrebbe, oppresso dalla necessità di prendere in mano l'azienda di famiglia e da una moglie che lo guarda con sufficienza per non avergli dato il futuro che sperava per lei.

Non trova conforto nello squallore di una normale prostituta, lui vuole Sugar, quella Sugar tanto decantata e richiesta. Ed è lei a diventare la sua ossessione dopo una sola notte trascorsa insieme. Lei lo ascolta, lo sostiene, gli dà piccoli suggerimenti per l'azienda di famiglia.
William inizia ad avere sempre più spesso la necessità di vederla e non tollera nemmeno il pensiero che un altro uomo possa trascorrere del tempo con lei Si insinua lentamente dentro di lui il desiderio di avere l'esclusiva su di lei. Un pensiero egoistico che nasconde a se stesso ripentendosi convinto come lui possa invece salvarla dal suo triste destino. Ohhhh come sa mentire a se stesso per assecondare i suoi desideri e mettere a tacere la coscienza. 



William le offre un vitalizio in cambio del possesso esclusivo della ragazza. Le compra un appartamento e qualsiasi cosa di cui abbia bisogno. Sugar diventa in qualche modo una sua proprietà, non perchè la tenga segregata in casa anzi, ma perchè la sua vita, il suo benessere non dipendono più da se stessa ma da un'altra persona. Non è meno schiava di quanto lo fosse prima, solo che ora lo è in una bella casa.
Giorno dopo giorno Sugar cerca di mantenere vivo l'interesse di William, cerca di legare William a lei, inizia a diventare lei, questa volta, ossessionata da quell'uomo. E l'unico modo che conosce Sugar per legare un uomo a sè è attraverso la seduzione. Un'arma che però non si rivelerà così sicura purtroppo.
Riesce lentamente a penetrare nella vita di William tanto da diventare la governante di sua figlia Sophie.


Attorno a William e Sugar si sviluppano una moltitudiine di altri personaggi, perfettamente caratterizzati e per nulla secondari. La moglie di William, delicata, angelica e un po' pazza. Cresciuta in un modo completamente diverso da quello di Sugar ne rappresenta il suo esatto opposto. Non sa nulla della vita, del rapporto tra uomo e donna o di come nascano i bambini. Ha avuto una figlia ma non lo sa, è convinta sia uscito un demone insanguinato dal suo corpo e per non turbarla suo marito ha fatto in modo che nei sei anni successivi non vedesse più sua figlia. Lei non sa di avere una figlia. Era una donna malata, una malattia forse provocata dall'ambiente in cui è cresciuta ma della quale William non si è mai sentito minimamente responsabile.
Oh com è bravo lui a scaricare le responsabilità. Era da tanto, tanto tempo che non arrivavo ad odiare un personaggio a tal punto credetemi. Ma nelle ultime 100 pagine circa avrei voluto ucciderlo con le mie mani.

Mi sono chiesta spesso se William amasse sua moglie. I ricordi dei loro primi incontri che riaffiorano spesso nella sua mente e la rabbia e l'angoscia che lo dilaniano nel momento in cui sua moglie scompare, suggerirebbero una risposta positiva, Ma...non ne sono sicura. Temo piuttosto che amasse l'idea di famiglia che aveva cullato e che si era spezzata. La possibilità di avere una famiglia normale, una moglie che lo stimasse e lo rendesse fiero invece di una donna pazza che lo umiliava continuamente durante gli eventi mondani.  
Amava quindi Sugar? Oh cielo no. Potreste essere portati a pensarlo nella prima lunga e interminabile parte del libro, ma no, non amava Sugar e il trattamento che le riserva nelle ultime 100 pagine ne è la palese dimostrazione. Sugar era l'amante, colei che nutriva il suo ego e soddisfava i suoi bisogni. Ma lui veniva prima di chiunque altro. Qualsiasi errore, tragedia o sventura non erano mai dovute minimamente a lui.

C'è però una storia d'amore in queste pagine, ed è un amore tenero che si insinuerà lentamente in voi. Non lo avete ancora capito? L'amore tra Sophie e Sugar. Due creature cresciute senza che nessuno insegnasse loro ad amare, ad amare davvero, due creature che conoscevano solo la solitudine e i freddi rapporti personali. Questa è l'unica vera storia d'amore che troverete tra queste pagine e quella per la quale tiferete fino alla fine...anzi no fin dopo l'ultimo punto.


In merito al finale non voglio svelarvi nulla. Io l'ho odiato. Non amo quandi i libri non chiudono i cerchi aperti... non voglio ovviamente dire una parola di più.
A questo punto vi chiederete perchè, all'inizio abbia detto che non c'è stata alchimia. Vi ricordo che non ho mai affermato che questo libro non mi sia piaciuto e questa descrizione credo ne sia in qualche modo la prova. Ho trovato però la narrazione lentissima. Faber si dilunga in decine e decine di pagine di descrizioni. Descrive ogni cosa, ogni vasellame, canta con voi ogni nota di ogni canzone della locanda. Le prime 600 pagine sono di una lunghezza interminabile. Io purtroppo non ho
un bel rapporto con le storie eccessivamente descrittive, sarà dovuto al fatto che non sono mai stata un persona molto paziente.

Voto 3/5 


2 commenti:

  1. Ah, devo ancora leggerlo. Continuo a ripromettermi di farlo, sono curiosa, poi... Di solito lo spessore fisico dei romanzi non mi spaventa, ma con Il petalo cremisi e il bianco è diverso, forse perché se ne fa un gran parlare e si leggono le opinioni più disparate a riguardo.

    Sembra che anche il nuovo libro di Faber, The book of strane new things, stia avendo un grande successo.

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    1. Io l'ho acquistato in ebook senza nemmeno sapere quanto effettivamente fosse lungo -_-
      Quando poi ho visto la mole ho pregato che mi piacesse, consapevole che altrimenti avrei sostato per mesi tra le sue pagine.
      E' un romanzo al quale darei una possibilità sinceramente, però io non posso negare di averlo trovato molto molto lento :)
      Grazie per la news sul nuovo libro di questo autore :) Non ne ero a conoscenza :)

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