Recensione: La ragazza del treno di Paula Hawkins

Sono una ragazza che trascorre due ore al giorno su un treno per andare al lavoro. So cosa significa perdersi guardando fuori un finestrino le forme indistinte che corrono davanti ai tuoi occhi, e so cosa significa quando un posto che non conosci diventa comunque in qualche modo familiare.
Questa volta vi chiedo, siete pronti a salire su un treno con questa ragazza? A vedere ciò che vedrà lei e a condividere il peso che lei sta portando?



Titolo:  La ragazza del Treno
Autore:  Paula Hawkins
Editore:  Piemme
Pagine:  306


 Rachel è la donna che ogni mattina sale sul treno diretto a Londra, diretto verso quella città dove lavorava e dove continua comunque a recarsi per dare anche solo un minimo scopo alle sue giornate, nonostante lei quel lavoro lo abbia perso da mesi. Da quando si era recata ad un incontro completamente ubriaca.
Rachel è una donna distrutta, una donna che non riesce ad andare avanti senza guardarsi continuamente indietro, senza cercare attorno a lei ciò che lei ha perso. Un marito, una casa...una famiglia. La speranza di una vita perfetta.
Tom, marito fedifrago, l'ha lasciata da diverso tempo e ora divide quella stessa casa costruita e scelta da loro, con Anna. Una donna più giovane, più bella e più interessante di Rachel. Una donna che ha saputo fare quello che Rachel non è mai riuscita a fare: renderlo padre.

"Non sarò mai invidiosa della sua felicità, però vorrei che fosse felice con me."

Il tema della maternità è un tema che corre in modo prepotente in tutto il libro,  riemergendo continuamente come un desiderio soffocato.
Su quel treno Rachel passa ogni mattina davanti a quella che era la loro casa, e ogni mattina non riesce a non guardare quello che ha perduto.
C'è un'altra casa però che attrae la sua attenzione e in qualche modo lenisce il suo dolore. Una casa che ha imparato a idealizzare, una coppia alla quale ha dato due nomi e due identità fittizie ma che secondo lei rappresentano la coppia ideale. Quella coppia che rappresenta la possibilità della felicità. Una possibilità alla quale Rachel ha un bisogno disperato di credere.

Un giorno però, Rachel torna a casa piena di ferite. Non ricorda nulla, solo di essere andata nel sottopassaggio. Di aver incontrato qualcuno. Nient'altro. Le amnesie di cui soffre e l'acool di cui si nutre abitualmente hanno offuscato ogni cosa.
Ma qualcosa è successo in quel sottopassaggio e una donna è scomparsa. Quella stessa donna che Rachel guardava ogni giorno da quel finestrino, quella donna che aveva idealizzato come la moglie felice e perfetta.

Saranno tre le voci femminili che seguirete e che vi aiuteranno a ricostruire le dinamiche delle vicende. Tre voci femminili all'apparenza diverse ma che offrono uno stesso triste quadro della donna al lettore. La donna come incompleta senza un uomo e un marito. Una donna completamente succube, sottomessa e dipendente dall'uomo.
E allo stesso modo offre un'immagine altrettanto estremista degli uomini. Creature infedeli, fredde e possessive, prive di qualsiasi affetto o legame.

Devo dire che sotto molti aspetti è riuscito a ricordarmi i romanzi della Flynn, forse per la sua volontà di indagare all'interno del micromondo coniugale, purtroppo però le voci e la caratterizzazioni dei personaggi erano meno intense, meno dettagliate e meno acute di quelle della Flynn.

Un romanzo che ho letto in pochissimi giorni sotto l'ombrellone durante la mia vacanza al mare. Una storia a mio avviso molto godibile anche se un pizzico prevedibile.
Nonostante avessi intuito circa a metà della storia chi fosse l'assassino sentivo che mancavano sempre dei tasselli al mio quadro, cosa che mi spingeva comqunque a procedere nella storia.
Non posso nascondere che mi aspettassi qualcosa di più, una trama più pungente, uno spannung maggiore, dei personaggi più dinamici e tridimensionali, nonostante tutto l'ho trovata comunque una storia abbastanza godibile.

IL MIO GIUDIZIO



IMPRONTE DAL LIBRO

"Non sarò mai invidiosa della sua felicità, però vorrei che fosse felice con me."

"Le finestre sembrano occhi spenti che riflettono la luce del mattino"

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