Recensione: Rebecca la prima moglie di Daphne Du Maurier

Ancora una volta un romanzo in cui l'ambientazione diventa protagonista assoluta. Manderley, la grande dimora della famiglia De Winter con la sua vista sul mare, sul giardino delle rose, con le sue grandi stanze e lunghi corridoi. Sarà lei ad accogliere voi e la giovane seconda moglie del signor De Winter. Sarà questa villa il luogo in cui camminerete con diffidenza sentendovi quasi degli estranei, e sarà in questa villa che sentirete costantemente una presenza, quella di Rebecca; la prima moglie del signor De Winter morta alcuni mesi prima in un tragico incidente in mare ma ancora viva nel ricordo delle persone che abitano in quella casa e in qualche modo anche nella casa stessa.



TITOLO: Rebecca la prima moglie
AUTORE: Daphne Du Maurier
EDITORE: Mondadori
ANNO: 1938



Il signor de Winter incontra una giovane ragazza a Monte Carlo. Una ragazza timida, impaurita dalla vita che per mantenersi lavora come dama di compagnia per la pettegola signora Van Hooper. In pochi giorni riescono in qualche modo a legare e quando lei improvvisamente deve ripartire per seguire la sua datrice di lavoro, lui le chiede di seguirlo, di sposarlo.
Mentre nella mente della giovane ragazza si disegnano meravigliose e idilliache immagini romantiche, nella realtà nulla va come aveva immaginato.
Niente abito bianco, niente damigelle, niente romanticisimo. Lui appare sempre lontano, come se la sua mente e il suo cuore si trovassero altrove.
La giovane sposa sa che egli ha perduto la moglie da poco, immagina quanto possa essere ancora ferito e turbato dall'accaduto ma non osa mai chiedergli nulla. Rebecca inizia così a entrare nella sua mente e nella sua immaginazione come un tarlo pericoloso. E la gelosia tesse la sua tela molto lentamente, con piccoli dettagli che ricama giorno dopo giorno.
Dalle persone che incontra che la descrivono "così diversa da Rebecca", dalla servitù, ancora così legata a quella padrona di casa bellissima, carismatica e affascinante, dalla casa stessa, ancora piena di oggetti che portano le sue iniziali e la sua presenza.

"Io avrei potuto lottar contro una viva, ma non pottevo lottar contro una morta." 


 


E' come se Rebecca in fondo non se ne fosse mai andata, e vincere in una lotta contro un fantasma è praticamente impossibile.
La sua inferiorià rispetto a Rebecca è percepibile fin dalla prosa, non abbiamo infatti un nome per la seconda moglie del Signor De Winter. L'unico nome femminile che troneggia nel romanzo è quello di Rebecca. Ne percepirete l'importanza, l'imponenza, l'irragiungibilità. E non potrete fare a meno di pronunciarlo in un sussurro.

"Ma Rebecca non sarebbe invecchiata mai. Rebecca non sarebbe mai mutata. E io non potevo lottare con lei. Era troppo forte per me."

Nel momento in cui arrivano a Manderley la giovane sposa incontrerà però un altro grande personaggio di questa storia. La signora Danvers, governante di Manderley. Donna terribilmente austera e rigida che guarda costantemete con odio e ripugnanza alla giovane donna che ha osato prendere il posto della sua amata padrona. Sarà uno dei personaggi più agghiaccianti e terribili di tutta questa tragica storia.
Una storia che continua in questo tormento vissuto dalla giovane sposa che si sente costantemente inadeguata a questa nuova vita, a questo nuovo mondo e a quel paragone che tutti sembrano fare.
C'è qualcosa però che dovrete scoprire, un terribile epilogo al quale non eravate preparati, e se anche arriverete a capire una parte del mistero vi assicurò che non avrete mai tutti i tasselli finche non sarà la stessa autrice a darveli.

Un dramma psicologico meraviglioso, con una prosa elegante e magnifica in grado di farvi percepire costantemente la presenza tetra e cupa di una persona che non c'è più.

IL MIO GIUDIZIO:

1 commento:

  1. Letto sei vite fa, bellissimo, e tra l'altro non l'ho in libreria... perché?!?!!? Sarà da mamma, forse era da una nonna (RIP), forse l'avevo preso in biblioteca... oddio, sai quando scopri di non avere un romanzo che credevi invece di avere? Sto male O_O

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